BAR E RISTORANTI CHIUSI. E' UNO SCANDALO....
Bar Internazionale e il ristorante Le Tre Sorelle mantengono due centri vitali del paese e gli altri?
BAR E RISTORANTI CHIUSI D’INVERNO A POSITANO. E UNO SCANDALO
Positano. Il primo a sollevare il problema questo inverno non è stato un politico ma il Commissario Francesco D’Angelo che, supportato dall’esperto staff dell’Azienda, ha organizzato un incontro già a novembre per evitare che Positano diventi una “Città morta” in inverno, ma si è scontrato contro un muro. Senza amministrazione nessuno è stato in grado di porre delle regole e nessuno ha pensato di autoorganizzarsi, responsabilità non individuali, ma collettive di una categoria che solo per iniziativa dei singoli, in questo caso il Bar Internazionale alla Chiesa Nuova e Le Tre Sorelle alla spiaggia, hanno evitato la totale chiusura al paese. In ogni caso è inconcepibile che zone intere del paese siano state totalmente deserte, come pure ai Mulini, nessun bar aperto, sino a pochi giorni fa, o all’interno della strada rotabile del paese, su una cinquantina di esercizi pubblici, fra ristoranti e bar, non se ne trovava uno aperto, bisognava andare a Montepertuso alla Tagliata o a Laurito, verso Praiano, per la Taverna del Leone. Eppure ci sono regole ben precise che regolano l’apertura e la chiusura di questi locali, non è necessario essere fiscali e rigidi, ma almeno un posto per zona (tipo Fornillo), dovrebbe essere aperto mettendosi d’accordo fra gli operatori o, se non ci riescono, imponendolo.
“Sono sconfortato, sto facendo di tutto per fare pressioni, ma veramente non so più cosa fare – dice il Commissario dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Positano -, E triste vedere il paese chiuso tutto l’inverno, dal tre gennaio con la chiusura del Covo dei Saraceni e della Zagara neanche un caffè sara possibile prendersi. Lo stesso discorso vale per i ristoranti, devono restare solo un mese aperto, bisogna giustificare se effettivamente gli operatori chiudono per esigenze strutturali. Allora o rimangono aperti almeno dei locali o si facciano dei controlli per verificare se i motivi di chiusura sono legittimi e giustificati. Molti che vorrebbero venire a Positano non ci vengono perché sanno che e tutto chiuso, questo e molto triste e non porta un incentivo al turismo del paese. Gli operatori dovrebbero darsi da fare per riscattare questo paese altrimenti il turismo rischia di fare un flop anche d’estate, non bisogna limitarsi solo ad un turismo legato al sole, qui c’è un paese che una bellezza straordinaria che può avere turismo tutto l’anno, bisogna far qualcosa e non lasciarsi andare. E’ una cosa che non riesco a sopportare per il ruolo che svolgo, il paese viene letteralmente abbandonato d’inverno, eppure si potrebbe fare molto se tutti si dessero da fare. Ora – continua il Commissario -, ho saputo che Positano è stata scelta come località rappresentativa del turismo Campano in mostra in Giappone, ma questi giapponesi che poi verranno a Positano d’Inverno cosa diranno? Come si fa ad incentivare il turismo se poi si abbandona tutto durante l’inverno?”
“E’ scandaloso che a gennaio si trovino tutti i bar dei Mulini e della Spiaggia Grande chiusi, uno schiaffo a chi vuol far vivere il paese e al turismo.” A parlare, a nome dell’associazione Posidonia, è Vito Casola, imprenditore della moda. “C’e stata una corsa, la Top Run, con decine di persone che volevano almeno un caffè o un bicchiere d’acqua – continua Casola -, invece era tutto chiuso, è assurdo, come è possibile che succeda una cosa del genere...eppure ci sono ancora dei turisti in giro ed alcuni che passano per il paese, che dovranno pensare? Che così vogliam fare turismo?”
Colpa del Commissariamento o colpa di un modo di fare di alcuni operatori che non si preoccupano di organizzarsi il paese, colpa della mancanza di un’associazione di commercianti o colpa di estati troppo floride che spingono ad aprire solo quando conviene di più a gennaio il paese si presenta più desolato che mai, si salva solo la Chiesa Nuova dove, diciamo quasi eroicamente, rimane aperto il bar Internazionale, che funge anche da pasticceria ed edicola, ma è chiuso il lunedì, e più in la il Bar Celentano. Per il resto del paese c’è la desolazione più assoluta. Pizzerie chiuse, un intero quartiere, Fornillo, con i battenti serrati, per andare a mangiar una pizza o vedere qualcosa, se non fosse per il ristorante Le Tre Sorelle, che si trova in spiaggia, ed è stato per tutta gennaio l’unico posto aperto nel centro d’interesse del paese che è la spiaggia, bisogna arrivare perlomeno sino a Sorrento.
Anche Bill Mc Queen un regista neozelandese del National Geografic che stava girando un documentario per la Asia Star Tv 13 per la Videocam Malesyan Airlanes, ha trovato difficoltà per un cafè, che poi ha preso al bar Internazionale. “Ma è bello lo stesso – ha detto Mc Queen -, la Costiera è affascinante, si dovrebbero attrezzare anche per l’inverno, è difficile prendere un caffè qui...”
Per fortuna si è ritemprato alla Tagliata, un altro ristorante-avamposto, che fa, diciamo eroica “resistenza”, per dare turismo al paese. Perché, poi, la gente viene e ci sono anche gli alberghi aperti, quindi un’economia, seppur non ultraricca come quella estiva, pure c’è e non bisognerebbe disdegnarla ma incentivarla.
Una riflessione opportuna, forse, anche in campagna elettorale..
Michele Cinque
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