|
COMUNICATO Privacy
Rodotà: “Troppe carte elettroniche nelle tasche degli italiani”
09/02/2005 - Nei portafogli degli italiani ci sono ancora troppe carte elettroniche che contengono dati personali. Stefano Rodotà, evidenziando alla nostra agenzia alcuni aspetti relativi al suo ufficio e a quello dei suoi colleghi, Gaetano Rasi e Mauro Paissan, chiede di istituire “un'unica tessera che contenga tutti i dati”.
Ieri il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha sollecitato l’attivazione della carta elettronica sanitaria, in particolare per la questione della propria disponibilità all’espianto di organi, dopo la morte, per il trapianto. Il suo parere?
Ha fatto benissimo a sollecitare questa attivazione. Se la propria disponibilità viene inserita in una carta elettronica, è una buona cosa. Il problema che invece noi solleviamo è un altro. Ora nelle tasche degli italiani si moltiplicano le carte. Basti pensare alla carta d’identità elettronica che in alcune zone è stata già sperimentata. Ci sono tessere sanitarie che le Regioni stanno distribuendo. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha annunciato che saranno in distribuzione 9 milioni di tessere sanitarie nel suo territorio. C’è poi la carta dei servizi del Ministero dell’Innovazione e ci sono poi le iniziative di quelle del Ministero della Salute. Si tratta di tante cose buone, ma ripeto resta il problema della contrapposizione. Troppo banche dati presenti creano un problema di gestione.
Come è stato il rapporto con il Governo negli anni del vostro mandato?
E’ un rapporto discontinuo. Ho citato nella mia relazione le questioni relative ai telefonini per quanto riguarda la vicenda dello tsunami, quelle per la sicurezza relativa al ruolo dei servizi segreti, la controversia sul censimento linguistico in Alto Adige. In altri 40 casi dovevamo essere interpellati, nel corso di questa legislatura, dai Ministeri ma questo non è avvenuto. Sarà credo una disattenzione. Il nostro parere sugli atti è obbligatorio ma non vincolante.
E cosa accadrebbe per i cittadini?
Qualora si sentissero in qualche modo leso nei loro diritti possono ricorrere al giudice amministrativo che invalida il provvedimento. E’ un problema segnalato anche ai precedenti Governi Prodi, D’Alema, Amato.
Vi accusano spesso di rallentare nella fornitura di pareri…
E’ una bugia! Per il caso dei messaggi sui telefonini nella vicenda relativa allo tsunami abbiamo dato il nostro parere in due ore. Mentre per la questione della sicurezza dei dati trattati dai servizi segreti abbiamo dato il nostro parere in due giorni. Noi siamo sempre pronti a collaborare. Quando non c’è collaborazione dobbiamo dirlo. Ora, ad esempio, ci arriva la segnalazione dei farmacisti e della Federfarma che relativamente alla questione del trasferimento dei dati alla banca dati del Ministero dell’Economia delle informazioni tratte dalle ricette denuncia una difficile gestione.
Michele De Lucia di Giorgio
|
