Democrazia partecipata
Il problema sollevato da Vincenzo è di grande attualità laddove per molteplici motivi i cittadini non si sentono più sufficientemente rappresentati dai consiglieri eletti . Essi sono espressione della fiducia che loro stessi gli hanno manifestato ritenendoli capaci di concretizzare il programma elettorale. Una delega che dovrebbe essere concessa come atto di grande responsabilità e scaturire da profonda riflessione. Non mera prassi folkloristica, non delega in bianco per tutelare interessi che nella maggior parte dei casi non si percepiscono come propri.
Mi sono avvicinato al tema del Bilancio Partecipativo qualche anno fa leggendo il libro di Minà ‘Un mondo migliore è possibile’ e rimanendo particolarmente affascinato dalla vicdenda raccontata dall’allora sindaco della città di Porto Alegre in Brasile in tema di democrazia partecipata. L’esperienza brasiliana è stata replicata in alcuni comuni italiani, alcuni grandi come Roma e Napoli, altri piccoli soprattutto dell’interland milanese. In particolare ho approfondito l’esperienza di Grottammare nelle Marche e dopo letture, verifiche e contatti ho maturato la convinzione che anche a Positano si possa istituire il Bilancio Partecipativo.
Si tratta di uno strumento moderno di coinvolgimento e responsabilizzazione della cittadinanza ancorchè occasione annuale di verifica e confronto dell’azione amministrativa.
Il Bilancio partecipativo sarà uno dei momenti caratterizzanti il nostro programma elettorale e con esso le tematiche della democrazia partecipata. Nel programma saranno dettagliati tempi e modalità di attuazione.
A coloro che come Vincenzo sono sensibili a tali problematiche siamo disponibili al confronto ed accettare eventuali critiche e suggerimenti.
Gaetano Marrone
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