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ANAS sotto accusa per la Statale Amalfitana dissestata

16/02/2005 Positano.
L’Anas è sotto accusa per la strada dissestata a causa dei lavori della Strada Statale Amalfitana dell’Amalfitanagas. L’Anas è l’ente proprietario della Strada Statale 163, la Statale Amalfitana che congiunge Positano a Vietri sul mare, ma lo è anche il tratto che parte da Meta a Positano, chiamato appunto Meta-Amalfi. Come ente proprietario dovrebbe garantire la manutenzione e la sicurezza della Strada Statale stessa anche se i lavori sono stati effettuati dall’Amalfitanagas, dopo il passare di tanti anni avrebbe dovuto sistemare l’asfalto per poi rivalersi nei confronti della società che ha causato i danni. L’Amalfitanagas, che vinse un appalto plurimiliardario con la Comunità Montana Penisola Amalfitana per i lavori di metanizzazione, nel fare i lavori per creare le condotte sul manto stradale della Statale Amalfitana non lo avrebbe ripristinato.
I lavori, che sono stati effettuati da ditte in appalto, e a volte, in subappalto, si sono limitati a installare le condotte per la metanizzazione e ricoprirle alla meglio di asfalto, ma una copertura che essendo disomogenea crea un asfalto con accavallamenti, storture, sbalzi, insomma rende la percorribilità della Statale amalfitana nel tratto che va da Positano a Praiano, più precisamente dal bivio de La Sponda all’hotel Tritone, zona campo.
La legge prevede che la ditta che esegue i lavori dovrebbe ripristinare a regola d’arte il manto stradale. Ma se non lo fa che succede? Succede che l’Anas tramite i suoi funzionari sanzionino con dei verbali la società inadempiente e che se questa continui a non ripristinare l’asfalto ne disponga il ripristino in danno, che significa che l’Anas ripristina l’asfalto per poi rivalersi nei confronti della ditta. Il principio è che la strada deve garantire la sicurezza e l’incolumità degli utenti e questa sicurezza la deve garantire, in ogni caso, l’ente proprietario, cioè l’Anas. Allora si può capire che fra procedimenti sanzionatori e scambi di documentazione fra Anas ed Amalfitanagas possano passare dei mesi, ma non degli anni. Ciò è inconcepibile, come è inconcepibile che grandi alberghi come il San Pietro ed il Tritone siano attraversati da una strada da terzo mondo. Non solo ma tutti i turisti che arrivano nella perla della Costiera, che ha diversi alberghi a cinque stelle, Best Western, strutture di lusso ed altro, si debbano sorbire un tratto di questo genere.
Non parliamo poi dei disagi che subiscono quotidianamente i positanesi con i microdanni continui alle loro auto fra sospensioni, ruote, rischi di sinistri, stress e quant’altro.
Oggi come oggi, considerando il tempo trascorso, nessuna scusa può essere accampata, la responsabilità di questa situazione è vergognosamente dell’Anas. I funzionari di zona hanno segnalato lo stato delle cose sanzionando a suo tempo la ditta responsabile, passati gli anni, anzi bastavano mesi, l’Anas doveva agire in danno al più presto, trovando i fondi fra le riserve, anche in considerazione della grande valenza turistica del nostro paese. Anni trascorsi nel silenzio e nell’ignavia da parte di tutti, però, gli stessi operatori e politici positanesi avrebbero dovuto agire con fermezza e durezza, arrivando anche ad estreme conseguenze penali, per tutelare il proprio paese. Se l’Anas fosse stata diffidata e minacciata di azioni legali, come era giusto che avvenisse, solo in questo caso si sarebbe mossa, come ha fatto in comuni vicini. Se nessuno si lamenta gli conviene spendere soldi? Tanto fra un decennio faranno i lavori ordinari e si sistema tutto senza spese. Ci sarebbe dovuta essere qualche reazione dalla classe politica e sociale positanese. Invece, il nulla. Qualche lamentela e poi il tiriamo a campare. Tanto, per chi ha potere, i soldi per gli ammortizzatori sono quisquilie e l’immagine per i turisti? Poco importa, guardano il panorama.

Michele Cinque

 

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