Primo Piano
Entro la fine del decennio il divario di prezzo con l'Europa dovrebbe essere quasi azzerato”. E’ questa la previsione che ha fatto questa mattina, nel corso di un’audizione alla Camera, l'amministratore delegato di Enel, Paolo Scaroni. Parlando delle bollette elettriche, Scaroni ha spiegato che c’è la possibilità di ridurre il gap con gli altri paesi grazie alla “conversione a carbone delle centrali Enel ed i nuovi impianti a ciclo combinato” e all'atteso “incremento dei prezzi di generazione dei partner per l'uscita di servizio di alcuni impianti ammortizzati a carbone e nucleari”.
“Per ridurre i prezzi delle famiglie e delle imprese italiane” – ha aggiunto Scaroni - bisognerebbe mettere mano agli “oneri che nulla a che fare con i costi industriali". Sulla bolletta elettrica infatti pesano voci e sovrapprezzi che nulla hanno a che fare con il costo reale dell'elettricità: un aggravio pari al 20% "dell'intera bolletta elettrica” che si traduce in circa 7,5 miliardi di euro l'anno.
L’AD di Enel ha ricordato poi, tra i vari oneri, quelli per le fonti rinnovabili o assimilate previsti per alcuni impianti che “possono cedere la propria energia a prezzi vantaggiosi”; le agevolazioni previste per i clienti “energivori” che, “grazie alle tariffe speciali pagano prezzi inferiori a quelli pagati dai loro stessi stabilimenti in paesi meno generosi del nostro”; i benefici di cui godono circa 15 milioni di clienti domestici che, con le “cosiddette tariffe sociali” godono delle bollette elettriche più basse d'Europa. “Intervenire su tali voci è possibile – ha concluso - rendendo il sistema più equo e rimovendo le aree di eccezione e privilegio”.
Michele De Lucia di Giorgio
Michele De Lucia di Giorgio
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