Elezioni a Positano un elettore qualunque.
Un analisi purtroppo all’interno del funzionamento dell’attuale sistema politico
“ma nessuno sa cosa accadrà domani […] devi credere che tutto andrà bene alla fine, devi credere che tutto andrà bene una volta ancora” (Duran Duran)
Positano – 11/04/05 Ormai è evidente, Domenico Marrone, capogruppo della lista “Liberi e Uniti”, vince con oltre 500 voti di scarto le elezioni comunali a Positano. Un dato incontrovertibile e non soggetto ad analisi soggettive. Gli oltre 500 voti di scarto rappresentano un forte consenso popolare, nonché una enorme responsabilità per i futuri amministratori di Positano. Inutile soffermarsi sui perché di tale sconfitta per il gruppo guidato da Salvatore Russo (black), boicottaggi interni, voti mancanti, spostamenti di potere, ecc ecc. Salvatore Russo paga la prima comparsa nella società come uomo e come politico, la sottile continuità con la precedente amministrazione Fusco e, le difficoltà riscontrate nella gestione della campagna elettorale, dove più volte sono emersi intrecci tra interessi privati e interessi politici a carico di alcuni componenti della lista “Amiamo Positano”, recepiti da molte persone come dei dati di fatto, anche se momentaneamente solo ipotesi e nient’altro. L’invito volto più volte durante i comizi di non credere a presunte ipotesi di collusione tra pubblico e privato non è servito a limare la paura, soprattutto tra coloro che sentivano intaccati interessi privati. I dati di questa tornata elettore smentiscono definitivamente la faziosità del potere, che è uno e inscindibile, smentiscono le strumentalizzazioni sia degli espropri che della gestione molo, la demonizzazione dell’avversario, gli interessi di categoria. Continua piuttosto l’astio politico dell’accusa dell’ignoranza vicendevole, e quindi bene ripeterlo, il potere è uno e inscindibile e soprattutto non abita a Positano . Vera vincitrice di queste elezioni è la “scelta del meno peggio”, quasi 700 voti in più per Domenico Marrone, se consideriamo la sua sconfitta nelle elezioni di 5 anni fa, nelle quali perse con circa 170 voti di scarto. Coloro che bocciarono Domenico Marrone si sono ricreduti, oppure è stato considerato il male minore? I numeri sembrano avvalorare la seconda ipotesi. Comunque sia è impossibile rendere assoluti concetti come “ragione” e “torto”, non si può sapere cosa accadrà domani, si può solo confidare nella responsabilità e nella maturità della collettività, nella cooperazione e nelle pressioni sulle istituzioni. Si può solo sperare che inventandosi un diverso modo di concepire la nostra società nel suo complesso, potrebbe andare meglio. E’ bene talvolta andare oltre, ciò che ci accomuna, vincitori e vinti, è il pensare all’interno di un sistema di potere pre-costituito, inutile far prevalere le nostre emozioni politiche, fondamentalmente uguali, tutti sostenitori dell’attuale modo di concepire il mondo. A cosa serve gioire come dei bimbi se tra i nostri modi di pensare la politica non c’è nessuna differenza sostanziale?
In fin dei conti ti ho conosciuto ed ho imparato l’impossibile (Vincenzo D’Urso)
Vincenzo D’Urso
vi.durso@gmail.com
