ECCO PERCHE IL METRO' DEL MARE CONVIENE A NAPOLI
Tra aprile e ottobre 2004 sono stati 214mila i passeggeri che hanno utilizzato le linee del Metrò del Mare. Un servizio che dall’esordio dell’estate 2001, ha fatto registrare, anno dopo anno, aumenti record del traffico e del livello di gradimento rilevato. I dati dell’ultima edizione confermano la tendenza, con un incremento del 22% del bacino di utenza, equivalente a quarantamila passeggeri in più rispetto allo scorso anno.
È un percorso di sviluppo avviato con la sperimentazione di tre anni fa, che offriva ai passeggeri una linea articolata in 6 scali, per un periodo di attività di 2 mesi. Oggi il servizio può contare su 6 linee, 22 scali e un periodo di esercizio di 7 mesi.
Per capire come il Metrò del Mare sia entrato a far parte della quotidianità della regione e quali sono i margini di miglioramento del servizio, il Consorzio ha commissionato un’indagine conoscitiva al Dipartimento di Scienze Sociali dell’Orientale di Napoli. Ieri, si i risultati della ricerca sono stati presentati con un incontro in cui sono intervenuti il presidente della Regione Campania Bassolino, l’assessore regionale ai Trasporti Cascetta, la consigliera regionale Ummarino e il presidente del Consorzio “Metrò del Mare” (che unisce le compagnie Alilauro, Alilauro Gruson, Libera Navigazione del Golfo e Snav), Nicola Coccia.
Tra i motivi che spingono un numero crescente di passeggeri a scegliere questo servizio emergono praticità ed economicità: il metrò è infatti più conveniente dell’auto privata sia in termini di tempi, sia in relazione ai costi. Sulla tratta Napoli - Positano, ad esempio, nelle fasce orarie di traffico intenso, si risparmiano fino a 100 minuti (il risparmio di tempo si conferma per quasi tutte le località, tranne che per Camerota e Sapri). Mentre sugli spostamenti Napoli - Sorrento, usando il Metrò, è possibile tagliare i costi anche del 40%, tra carburante e pedaggi. Dall’analisi dell’utenza, emerge che il 32% del traffico è di tipo turistico, anche se cresce sensibilmente l’utilizzo per studio e lavoro - passato dal 2% dell’anno scorso al 7%.
L’indagine dell’Orientale è servita anche per capire quali sono le richieste dell’utenza e quali debbano essere le priorità di intervento. In primo luogo emergono la domanda di un numero maggiore di corse e il problema di garantire i viaggi di ritorno anche in caso di maltempo. Ulteriori segnalazioni riguardano l’assenza dei servizi per disabili e di servizi aggiuntivi, soprattutto sulle percorrenze lunghe.
Per il 2005 le prime decisioni prese dal Consorzio per migliorare il servizio prevedono tariffe agevolate per gruppi, scolaresche e famiglie, servizi di ritorno garantito con altri mezzi (bus) in caso di maltempo e possibilità di prenotare sulle linee a lunga percorrenza. Come ha confermato l’assessore Cascetta, la Regione intende puntare sempre di più su questa esperienza di mobilità sostenibile, investendo per il futuro su qualità e servizi.
Ma accanto alle criticità emerse nelle richieste degli utenti - cui si intende rispondere a partire dal prossimo anno - emergono i nodi fondamentali dell’adeguamento delle infrastrutture portuali, soprattutto negli scali minori, e dei collegamenti a terra. Lo conferma il giudizio espresso dagli operatori economici, che mediamente si sono pronunciati in molto positivo sull’impatto del servizio nelle zone portuali, mentre per Bacoli hanno espresso una quota di giudizi negativi consistente (33%), dovuta alle sospensioni del servizio, causate dai problemi di attracco delle navi.
Non è un caso, quindi, che proprio sul fronte dell’adeguamento degli scali si stiano concentrando gli investimenti previsti tra il 2000 e il 2005. Le risorse ammontano a un totale di 222 milioni di euro, provenienti dai fondi europei del P.O.R. e da canali privati attivati con il project financing.
Il valore strategico degli investimenti in questo settore è stato evidenziato da tutti i presenti, sia rispetto allo sviluppo turistico, sia in relazione all’espansione commerciale del sistema portuale campano. Il presidente Bassolino ha sottolineato come «i porti di Napoli e Salerno continuano a crescere, e occorre ragionare in un’ottica integrata. Insieme costituiscono un grande porto, e il sistema va collegato a Castellammare e Torre Annunziata, per i traffici commerciali, indispensabili a competere nel Mediterraneo». Bassolino ha poi parlato della necessità di puntare su aree come il Cilento, «una risorsa straordinaria della Regione» e su siti archeologici di minore visibilità internazionale come i Campi Flegrei. Nell’intervento del governatore anche la riqualificazione della zona del Sarno, «il grande tema con cui ci si dovrà confrontare nei prossimi anni, il più velocemente possibile».
Michele Cinque
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