IL PREMIO NOBEL MONTALCINI. SUI REFERENDUM: VOTA SI PER LA VITA
Il sito pubblica un parere autorevole sui referensum del 12 e 13 giugno sulla procreazione assistita
IL PREMIO NOBEL MONTALCINI. SUI REFERENDUM: VOTA SI PER LA VITA
Il 12 e 13 giugno si votera per decidere sulla procreazione assistita in Italia. I quattro quesiti referendari contro la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita bisogna rispondere non solo andando a votare ma votando quattro si' obbligatori.
E' questa l'opinione del premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini che aggiunge il suo nome al lungo elenco di scienziati, biologi e genetisti che hanno dato vita al documento 'Ricerca e salute' per sostenere scientificamente i quattro quesiti referendari.
Ascolta il Premio Nobel per la medicina un attentissimo Giovanni Berlinguer, presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica. «Sottoscrivo al 100% quanto detto dalla Montalcini», dice Berlinguer. L'occasione di incontro tra la Montalcini e Berlinguer è un convegno del Wwf sulle modifiche dell'articolo 9 della Costituzione con l'introduzione del concetto di ambiente.
Secondo Levi Montalcini: «l'embrione e' un ammasso di poche cellule privo della linea cerebrale che da' la possibilita' di vita umana». Che cosa dice Berlinguer? «Sottoscrivo al 100% quando riferisce la Montalcini: la discussione se l'embrione e' persona o no - aggiunge Berlinguer - si trascina da molti secoli e sarà probabilmente sempre tale, ai limiti tra la legge, la morale, la scienza e la religione: cio' che non deve essere fatto - precisa Berlinguer - è imporre per legge una credenza ideologica, religiosa e morale a tutti».
E se allora l'embrione non è persona umana, la scienza può "toccarlo"?
I due insigni uomini di scienza annuiscono. «Non vedo perché non si debbano usare gli embrioni sovrannumerari, congelati e destinati a morte certa - chiarisce la Montalcini - per fare ricerca e sperimentazione sulle cellule staminali embrionali che, è arcinoto a tutti coloro i quali sono appassionati di scienza, sono le migliori per le loro qualità intrinseche».
Ovviamente Berlinguer apprezza le considerazioni della Montalcini salvo aggiungere che: «sulle cellule staminali embrionali si gioca un conflitto tra due opposte esigenze - osserva Berlinguer - una che risponde ad un principio dogmatico per cui l'embrione non deve essere toccato, l'altra invece proprio della ricerca scientifica che pretende il loro uso per il bene della gente dal momento che questi embrioni congelati vanno comunque distrutti».
Sia Montalcini che Berlinguer si trovano ancora d'accordo sul fatto che: «non sono da produrre e da creare embrioni a carattere di sperimentazione». Insomma si deve restare nell'ambito della terapia, della ricerca di cura.
Perché ancora non dovrebbe essere consentito, a chi non puo', di poter accedere alla fecondazione eterologa? «E' un assurdo vietare la fecondazione eterologa - risponde Montalcini - non capisco le ragioni di un divieto davvero assurdo». Aggiunge allora Berlinguer: «la procreazione medicalmente assistita è un accrescimento, fermo restando il metodo della scienza, per consentire a chi non puo' di avere figli ricevendo gameti di altri: mi pare questo atto una apprezzabilissima generosita' parentale». Il progresso scientifico insomma non puo' essere fermato dai dogmi. "La scienza crea - prosegue Berlinguer - possibilita' che prima non c'erano e poi ci sono ossia la cura della malattia". Malattia che non e' un accidente ne' opera di un'entita' demoniaca ma e' "un qualcosa a cui - continua la Montalcini - lo scienziato si oppone continuamente". Un ultimo apprezzamento del premio Nobel per la medicina va "al mio amico Renato Dulbecco che - conclude la Montalcini - da genetista illuminato si e' pronunciato per i quattro si' ed io studiosa del sistema nervoso centrale non posso che confermare la giustezza del voto ai quattro quesiti referendari". Insomma da un convegno sull'ambiente due insigni scienziati fanno sapere che "bisogna andare a votare e votare quattro si' obbligatori per il bene dell'umanita'
Michele Cinque
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