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Luca Milano morto, patron dell' Africana

UN PEZZO DI STORIA DELLA COSTIERA SE NE E’ ANDATO. MORTO LUCA MILANO

Praiano. Si è gettato dal terrazzo della sua discoteca, “L’Africana”, si è messo al corpo una corda e si è lanciato nel vuoto dove da giovane si tuffava per inscenare uno spettacolo per i turisti. Così se ne è andato un pezzo di storia del by night in Costiera Amalfitana. Luca Milano, il patron della famosa discoteca “L’Africana”, è morto ieri mattina, in piena notte, forse alle tre o alle quattro. Lo ha scoperto poco dopo le sei la governante che lo accudiva, Giovanna Fusco, ha visto che non era nel suo letto e lo ha cercato, subito dopo è arrivato il genero della governante Rocco Martorelli e altri che si sono trovati davanti ad una scena dove non hanno potuto nulla. Luca Milano, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe sceso in pigiama nella discoteca e dopo aver acceso tutte le luci si sarebbe legato con una corda al corpo e gettato nel vuoto. Il suo corpo esanime veniva sbattuto dalle onde sulla banchina della sua discoteca.
Doveva compiere 80 anni il prossimo 12 settembre, Luca non aveva figli, ma una ventina di nipoti. Negli ultimi tempi il patron dell’Africana soffriva di depressione, da quando era scomparso un suo amico fraterno di Napoli, Enrico.
“Lo ricordo molto bene, veniva a mangiare tutte le sere qui, è stata una grande perdita – dice Gianni Irace ristoratore, titolare de La Brace -, ha portato Praiano e la Costiera ad alte vette, da quando era scomparso il suo amico si sentiva un po’ triste e non lo vedevo da un paio di settimane.”
Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Positano ed i primi accertamenti li ha fatti il maresciallo Giuseppe Flinio. La morte sarebbe avvenuta per strozzamento, il corpo si trovava a mare, all’interno nella rete usata per la pesca nelle nottate folli all’Africana, una pesca che si trasformava in una mega-grigliata finale. Luca ha avuto una vita normale fino agli anni Sessanta, cameriere alla Buca di Bacco a Positano, ha conosciuto li tutte le grandi personalità della perla della Costiera che era in auge, poi con la sua prima compagna, Edith, copra un pezzo di costone a Praiano, ne La Praia, dove voleva inizialmente fare un ristorante e poi invece fa una discoteca che chiama l’Africana, ricca di elementi del continente nero, dalle statue all’arredamento. Scavata nella roccia sul mare nelle sere d'estate la mondanità di mezzo mondo trascorreva almeno una serata nel caratteristico locale, dove persino l'arredamento ha sempre conservato un suo stile particolare. Sedie e tavolini bassi, luci soffuse, un ambiente dal fascino intenso. Alla mezzanotte in punto non è mai mancato lo spettacolo con un balletto di artiste africane, ma non solo. Ballerine francesi, di cui lui andava orgoglioso, riprendevano lo stile del Moulin Rouge. Un sogno che era diventato realtà, l’Africana ad un certo punto divenne un riferimento internazionale. Nel locale notturno di Luca Milano sono passati personaggi come Jaqueline Kennedy, Gianni Agnelli, Eduardo De Filippo, del quale Milano vantava di essere grande estimatore ed amico, Egon Von Funstemberg, Sandro Ciotti, Renzo Arbore, Ida Di Benedetto, accompagnati dalle note di chansonnier come Peppino Di Capri, che ha avuto il suo lancio qui, Frank Sinatra, Fred Bongusto, poi Moira Orfei, James Senese e tanti altri
“Lo ricordo con molto affetto, lui ci teneva a vivere e diceva che non moriva mai – dice un’amica, Rachele Purpo -, ha sempre detto che voleva morire da eroe gli portavo la colazione a letto parlo con me che gli facevano male tutte le osse e abita a casa sua.”
Luca non aveva figli, ma almeno venticinque nipoti e degli otto fratelli e sorelli gli era rimasta solo una sorella vivente Immacolata.
Luca aveva comunque diversi amici a Praiano e stava sempre al ristorante fra l’Open Gate e la Brace, la governante Giovanna non lo lasciava solo e poi frequentava diverse altre persone come l’avvocato Umberto d’Agostino, Aldo Marino, Angela Fusco. Ma, spesso, era perso nei suoi ricordi. Di quella discoteca che non c’era più come lui voleva, le gestioni cambiavano in continuazione e la prossima doveva essere quella di Salvatore Gagliano, consigliere regionale titolare dell’hotel Tritone, che stava prendendo accordi proprio in questi giorni. Forse un’occasione di rilancio per il locale che non ha fatto in tempo a vedere risorgere.

Michele Cinque

 

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