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Torca una discarica in pieno Parco Marino
13/05/2005 - Massa Lubrense. Una suggestiva cascata nel pieno del Parco Marino di Punta Campanella, peccato che sia una discarica. La discarica di Torca, suggestivo angolo di Massa Lubrense, al centro del Parco Marino, è da anni nel mirino degli ambientalisti ed è stata sequestrata più volte dalla magistratura, ma continua a sversare a mare liquami. Colpa di un’impianto obsoleto che attraverso il rivo Zappino scarica i liquami nello speccio d’acqua di Punta Campanella.
Dai rilevamenti effettuati dai militari della Guardia costiera e dalle analisi eseguite dall’Arpac è emerso che il depuratore è «strutturalmente sottodimensionato» rispetto alla portata dei materiali in arrivo e che, per il suo cattivo funzionamento, sversa quantità di acque reflue tali da determinare l’alterazione dell’ambiente. Insomma, proprio in una delle aree più interessanti della Riserva marina di Punta Campanella, che dovrebbe essere tutelata e valorizzata dall’amministrazione comunale di Massa Lubrense e dall’ente gestore del Parco, il tasso d’inquinamento marino supera i livelli di guardia. Il depuratore di Massa Lubrense è di competenza del Commissario Straordinario per le acque che ha indetto appalto concorso per la ristrutturazione dell’impiando di depurazione a servizio dele frazioni Torca e Sant’Agata sul bollettino ufficiale della Regione Campania numero 14 del 28 febbraio 2005 per un’importo di un milione e mezzo di euro. Ma ci vorranno anni prima di vedere risanata la discarica di Torca. La GORI, che gestisce il ciclo integrato delle acque anche in Penisola Sorrentina, ha proposto di collegare con delle pompe di sollevamento gli scarichi di Torca al depuratore di Massa centro che funziona bene. Ma anche questa soluzione ha trovato disaccordi istituzionali. “La precedente amministrazione in conferenza dei servizi ha chiesto degli approfondimenti e anche noi vogliamo vederci chiaro – dice il nuovo sindaco Leone Gargiulo -, se da una parte si risolverebbe temporaneamente il problema di Torca, si rischia di far collassare Massa.” Intanto, Torca anche quest’anno scaricherà a mare, una vera contraddizione per chi deve sottostare ai tanti vincoli imposti dal Parco. La vetustà e la fatiscenza della struttura, costruita oltre venti anni fa a servizio dei centri abitati di Torca e principalmente di Sant’Agata sui due Golfi, dove molti caseggiati sono sorti come funghi negli ultimi due decenni in coincidenza dei condoni edilizi, con la contemporanea enorme espansione del turismo, hanno causato nel tempo il superamento dei limiti consentiti dalla legge. Lo scarico a mare dei liquami ha provocato una progressiva opera di inquinamento del tratto costiero con le relative conseguenze negative sulla qualità delle acque delle vicine località marine. Ma non è solo Torca il problema del Parco Marino e di Massa Lubrense, che ne occupa l’ottanta per cento del territorio, gli ambientalisti hanno censito 22 scarichi a mare lo scorso anno, di questi, solo quattro erano autorizzati.
Michele Cinque
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