frutta e verdura alle stelle e i consumi continuano a calare
Per frutta e verdura è sempre più che mai "caro-prezzi" e i consumi continuano a scendere. Nel primi quattro mesi dell'anno i prodotti ortofrutticoli hanno fatto segnare al dettaglio un aumento tra il 7 e il 10 per cento, il che ha determinato un crollo (meno 8 per cento) negli acquisti delle famiglie italiane. A denunciarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori, secondo la quale le quotazioni sui campi, invece, sono scese (in media tra l'8 e l'11 per cento) per la maggior parte delle produzioni. In pratica, gli agricoltori hanno venduto a prezzi inferiori rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Gli agricoltori ribadiscono che la forbice tra prezzi all'origine e quelli al dettaglio si allarga in maniera preoccupante. Dal campo alla tavola si registrano aumenti anche di venti volte e questo inevitabilmente ha contribuito ad allontanare gli italiani dai banchi di frutta e verdura. Una tendenza che, tuttavia, non si riscontra nei prezzi praticati sui campi.
Se l'intera filiera -afferma la Cia- avesse mantenuto il trend registrato alla produzione agricola, il contributo al contenimento dell'inflazione sarebbe stato maggiore e avrebbe consentito una ripresa dei consumi. Gli aumenti, quindi, si sono avuti nei tanti passaggi (anche sei-sette) che portano i prodotti dalle campagne agli scaffali dei mercati. Gli agricoltori rilevano, inoltre, che flessioni nei listini all'origine si sono avuti, sempre nei primi quattro mesi dell'anno, anche per altri settori agricoli. Si va dal meno 30 per cento dei cereali al meno 20 per cento dei vini, dal meno 3 per cento del latte e dei suoi derivati al meno 4-5 per cento delle carni (bovine, ovine e avicole). Di fronte ad una situazione del genere la Cia ribadisce l'importanza del doppio prezzo (origine e consumo) da applicare sui cartellini di vendita dei prodotti agroalimentari.
In quest'ottica si muove la Petizione Popolare con la raccolta di firme, promossa in tutta Italia dalla Confederazione, che ha come obiettivo proprio quello di assicurare sia il produttore che il consumatore attraverso la trasparenza del prezzo dal campo alla tavola. Insomma, una reale tracciabilità. Per la Cia è, infatti, indispensabile garantire un meccanismo di controllo dell'intera filiera agroalimentare, rendendo la dinamica dei prezzi più coerente con il mercato. Il consumatore ha il diritto di conoscere con esattezza il prezzo di origine e quello finale.
Michele De Lucia di Giorgio
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