Alcune dichiarazioni sul Referendum
Alcune dichiarazioni
Il cattolicesimo silenziato dalle gerarchie vaticane
«Alla base c'è la paura che i referendum possano vincere, c'è il terrore che l'opinione maggioritaria degli italiani sia per il sì. E allora si è scelto un escamotage come l'astensione. Ci si è aggrappati a una legge votata in condizioni speciali, da un Parlamento dove né la maggioranza berlusconiana né una parte della Margherita volevano perdere la primogenitura nel rapporto con la Chiesa. Non rendendosi conto che non solo stavano minando la laicità dello Stato, ma che facevano un gran male alla Chiesa stessa, trasformandola, per così dire, in istrumentum regni.
(...) Le leggi dello Stato non possono essere la traduzione meccanica dei principi etici della religione cattolica. Questi principi devono essere mediati dalla dialettica politica, devono tener conto di altre sensibilità, di altre convinzioni. Le leggi sono sempre frutto di un compromesso fra le varie opinioni in campo. Se così non fosse avremmo uno stato teocratico».
Monsignor Casale, arcivescovo emerito di Foggia
Con la diagnosi preimpianto «forse è stato violato un nostro modo di intendere la morale cattolica, ma non dimentichiamoci che il messaggio biblico e la scienza procedono su piani diversi. Ad esempio Galileo diceva che la Bibbia non insegna come vada il cielo, ma come si vada in cielo. Per passare dalla questione cosmologica a quella etico-biologica, direi: la Bibbia insegna non come la vita dal non essere venga all'essere; ma piuttosto i modi in cui, venuta all'essere, la vita debba essere vissuta. (...) Le cellule staminali promettono risultati di grande portata terapeutica, la nostra morale a mio giudizio non dovrebbe a priori negarne lo sviluppo».
Giovanni Reale, filosofo cattolico al quale Giovanni Paolo II ha affidato la revisione e la pubblicazione delle proprie opere filosofiche
«La fecondazione assistita omologa va vista come completamento dell’atto coniugale. Non sopporto gli irsuti inquisitori che pretendono di alzare il lenzuolo del letto nuziale; mi pare impudico. Credo che a suo tempo la Chiesa accetterà la fecondazione omologa in vitro, come accetterà, almeno per situazioni limite, la pillola contraccettiva e il preservativo. Per farlo capire a certi proibizionisti basterebbe che uscissero dalle affrescate stanze curiali e si intrattenessero per un po’ nelle favelas e nei tuguri africani».
Don Luigi Verzé, fondatore del San Raffaele
«Bisogna invece rendersi conto che siamo di fronte, come ho già osservato, ad una specie di scisma. Non è uno scisma istituzionale, ossia tale da assumere, come è avvenuto spesso in passato, la forma di una società ecclesiale separata dalla Chiesa cattolica storicamente istituita. E' piuttosto un distacco, semplicemente nascosto, o sommerso, di molti fedeli dalla soggezione agli insegnamenti della gerarchia ecclesiastica della quale non si accettano più posizioni dottrinarie o pratiche pastorali che si ritengono fuori dal tempo e dallo spazio della scienza».
Pietro Prini, filosofo cattolico
«Ancora una volta ci troviamo di fronte al caso di persone di sesso maschile, celibi, che si pronunciano sul problema della riproduttività femminile, quando la voce delle donne non è stata nemmeno ascoltata».
Debora Cafiero
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