Cetara spiaggie privatizzate.
24/05/2005 - Cetara. I cetaresi rischiano di emigrare per fare il bagno. Fino a due anni fa Cetara era un paradiso per i bagnanti, quasi tutte le spiagge libere, ora cominciano a venire meno. Prima ci ha pensato il Comune di Cetara a dare in concessione le spiagge, ma era rimasto libero un tratto. Una spiaggia dopo il porto, Collata o semplicemente spiaggia del porto, e lì ci ha pensato Maiori a darla in concessione. Si, perché anche se la spiaggia si trova al centro di Cetara a ridosso del porto della città delle alici, quel tratto rientra nel Comune di Maiori che ben ha pensato di darla in concessione, dopo una gara vinta qualche giorno fa dalla cooperativa Service 89.
“E’ una situazione paradossale – dice il capogruppo dell’opposizione Secondo Squizzato -, il sindaco doveva attivarsi per recuperare quella spiaggia, finchè è di proprietà di Maiori loro possono fare quello che vogliono ora ci troviamo con le spiagge di Cetara, una volta libere, date in concessione e con l’unico tratto rimasto che anche Maiori ha dato in concessione. Ora dove andremo a fare il bagno?”
Sono queste le accuse delle opposizioni al sindaco Liquori per la concessione della spiaggia del piccolo borgo peschereccio della Costiera Amalfitana, che prima è sempre stata libera. La spiaggia del Porto è nata 20 anni fa in seguito ai materiali di risulta per la costruzione delle case popolari fatte dopo il terremoto. Una spiaggia attaccata al porto e nata con i materiali del Comune di Cetara che, però, rientra nel territorio di Maiori. La concessione dovrebbe partire dal primo giugno, ma già sono nate le proteste da parte delle opposizioni e dei cittadini che temono di non avere spazi per fare il bagno liberamente, mentre gli ambientalisti contestano l’impatto ambientale delle sopraelevazioni degli stabilimenti balneari.
“Avevamo già lanciato l’allarme tempo fa. Con questa concessione si impedisce ai cetaresi di poter usare la propria spiaggia – dichiara Secondo Squizzato, capogruppo di opposizione -, Cetara aveva una sola spiaggia, fronte alla sinistra del porto, mentre a destra un altro lembo di spiaggia è del Comune di Maiori che ha deciso di privatizzarlo. Nel frattempo il Comune di Cetara ha dato una concessione ad un privato senza pensare che gli spazi per i cetaresi sono limitati ad un’area vicino al torrente Cetus. In pratica quasi niente. I cetaresi dovranno emigrare per fare il bagno. Ma non solo, c’è anche il problema dell’erosione, un’erosione che andrà solo in danno ai cittadini limitando ancora di più la spiaggia libera. Sulla vicenda della spiaggia del Porto faremo un’interrogazione.”
Il sindaco, invece, difende le proprie scelte. “Il piano spiagge è stato fatto già nel 2002, la nostra intenzione è quella di attrezzare un’area per la balneazione, sulla vicenda della spiaggia del porto avevo chiesto già al sindaco di Maiori di sedermi ad un tavolo per risolvere il problema – dice Liquori -, le attenzioni a questa spiaggia siamo stati sempre noi a segnalarli, la caduta massi o le varie problematiche”
“La gara è stata indetta dal commissario prefettizio e la gestione della spiaggia è andata anche a dei cetaresi – dice il consigliere comunale Luigi Arpino di Maiori -, l’offerta è stata di molto superiore al bando, sono arrivati a 8000 euro all’anno, è stata comunque conservata una parte di spiaggia libera e tutto lo spazio, per contratto, sarà manutenuto dagli stessi gestori e tenuto quindi pulito.”
“Non mi piacciono tutte queste concessioni, prima era un’altra cosa con la spiaggia libera, Cetara era anche più bella – dice Raffaele Gelo il più vecchio gestore di Cetara col primo chiosco messo qui quaranta anni fa -, noi abbiamo cominciato in una grotta, era un’altra epoca, Cetara era un borgo semplice di pescatori.”
Michele Cinque
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CETARA. La ''privatizzazione'' delle spiagge di Cetara scatena un vespaio di polemiche. Due stabilimenti balneari stanno per sorgere rispettivamente sulla spiaggia centrale e su quella dopo il porticciolo, restringendo lo spazio ''libero'' per i bagnanti. Critiche agli stabilimenti e più in generale al piano spiaggia comunale, erano già state avanzate dalla minoranza consiliare quando il progetto venne discusso in Consiglio due anni fa. E ora l'opposizione, con in testa Secondo Squizzato, affonda ancora di più i colpi contro la Giunta presieduta dal sindaco Francesco Liguori. Il gruppo di minoranza ''Cetara nuova'' ha fatto affiggere un manifesto con il quale si mettono in risalto tutte le presunte anomalie nel riordino dell'arenile. E, allo stesso, tempo, ha presentato un'interrogazione consiliare in cui si ribadiscono, punto per punto, tutte le perplessità e si chiedono delucidazioni su alcuni ''passaggi'' ritenuti irregolari. «I cetaresi Ð si legge nel manifesto - stanno seriamente rischiando di dover ''emigrare'' per poter fare il bagno. Una parte consistente della spiaggia centrale, infatti, è stata oggetto di concessione demaniale marittima per uno stabilimento balneare, attraverso una procedura irregolare ed illegittima, a cui si aggiunge l'amara considerazione che si tratta di un intervento dall'inaccettabile impatto ambientale che, addirittura, ostacolerà la tradizionale festa patronale». Sotto accusa è non solo il progetto della spiaggia centrale ma anche quello relativo all'arenile alle spalle dell'insenatura, che ricade nel territorio di Maiori. «Il Comune di Maiori - scrivono i rappresentanti di ''Cetara nuova'' - ha avviato l'iter per il rilascio di una concessione demaniale marittima a privati per la spiaggia retrostante il porto. Più volte abbiamo denunciato questo rischio, ma la risposta che ci è stata data è sempre stata quella che vi erano ''intese verbali'' con il primo cittadino di Maiori. E questo è il risultato». Ma a scatenare le ira della minoranza c'è anche un'altra questione che riguarda le tariffe per l'ormeggio delle imbarcazioni nello scalo marittimo. «Il possesso di una barca, un fatto naturale per i cetaresi, sta diventando un privilegio per pochi. E, forse, il peggio deve ancora arrivare. Pur di incassare più soldi, necessari per far fronte a minori entrate in un bilancio comunale sempre in precario equilibrio, hanno stabilito tariffe assurde e penalizzanti. Come è possibile assoggettare allo stesso canone i natanti fino a sette metri? E' uguale possedere una barchetta in legno di quattro metri o un cabinato di sette metri»? E per finire il dito accusatorio si sposta pure verso i «lavori infiniti ed inutili, un lifting tutto da capire, che stanno interessando i giardini pubblici della zona Marina».
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