COMUNITA’ MONTANA PENISOLA AMALFITANA
LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO
A vent’anni dalla battaglia contro le ricerche petrolifere in Costa d’Amalfi, la Comunità Montana Penisola Amalfitana, il Comitato Ecologista Costiera Amalfitana ed il Comune di Amalfi, organizzano ad Amalfi, presso la Basilica del Crocifisso, giovedì 26 maggio, alle ore 16.30, un convegno sul tema “LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO” (F. M. Dostoevskij). Ai saluti delle autorità, seguiranno le relazioni di Enzo Maria Marenghi dell’Università di Salerno, Enzo De Bellis, coordinatore Comitato Ecologista Costiera Amalfitana e Donato Cufari, Presidente UNCEM Campania ed i contributi di Massimo Scalia, Giacomo Buonomo ed Anna Savarese. Le conclusioni saranno affidate a Raffaele Ferraioli, Presidente della Comunità Montana Penisola Amalfitana ed il dibattito sarà moderato dal giornalista Francesco Ruotolo.
Al termine dei lavori si procederà allo scoprimento del pannello celebrativo, delle dimensioni di mt. 2,40 x 5,25, realizzato con riggiole di cm. 15 x 15, dal titolo “Io preferisco i fiori”, che è stato voluto dalla Comunità Montana Penisola Amalfitana e realizzato in ceramica nei laboratori di Vietri Sul Mare dall’artista portoghese Manuel Cargaleiro.
Il pannello ceramico è stato apposto sulla parete laterale della Chiesa di San Nicola ad Amalfi ed intende ricordare alle presenti ed alle future generazioni la battaglia contro le ricerche petrolifere nel sottofondo marino della Costiera Amalfitana, che è stata, certamente, la più importante e la più impegnativa tra quelle condotte dalla Comunità Montana in difesa dell'ambiente e delle risorse del territorio, allontanando definitivamente lo spettro delle piattaforme petrolifere al largo di Capri, della Costiera Amalfitana e alto-Cilentana e facendo prevalere l’affermazione degli interessi diffusi.
Il complesso iter giudiziario ha impegnato, in consulenze e memorie difensive, amministrativisti di fama nazionale, come Giuseppe Abbamonte per la Comunità Montana e Massimo Severo Giannini per la Elf.
Senza dimenticare gli interventi spesi sul terreno politico, con interrogazioni e mozioni da Parlamentari di ogni settore, da amministratori comunali e provinciali, dal Consiglio regionale, dall'Ente Provinciale per il Turismo, dalle Aziende di soggiorno e dalle Pro Loco, dalle Associazioni ambientaliste e naturalistiche.
Anche il Parlamento Europeo ebbe ad interessarsi alla vicenda. Ne scaturì, su proposta del Presidente della Commissione per le petizioni Pierre Pflimlin, un invito al Governo Italiano perché "tenesse conto delle conseguenze negative cui avrebbe potuto portare l'azione di ricerca di idrocarburi nel mare della Costiera".
Una lunga vertenza, sostenuta dalle Associazioni ambientaliste e dagli Enti Locali a tutti i livelli, che si è consumata nelle aule della Giustizia Amministrativa e che, alla fine, si è conclusa in Parlamento con la Legge che vieta definitivamente "la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle acque del Golfo di Napoli, del Golfo di Salerno e delle Isole Egadi".
Si è trattato di un prezioso risultato che potrà trovare concreta applicazione in analoghe situazioni ove incomba la minaccia del sistematico assalto al patrimonio storico, archeologico e paesaggistico della collettività. La vittoria ha assunto un valore preventivo e questa difficile battaglia è riuscita a neutralizzare un pericolo ambientale contro il “senso comune” che in genere vuole le mobilitazioni dopo il verificarsi delle catastrofi.
CON PREGHIERA DI CORTESE PARTECIPAZIONE E DIVULGAZIONE
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