Scontro Parrocchia Positano Comitato per il Si a Positano
08/07/2005 - Positano. Ci ha pensato il "Pertuso" a ravvivare la polemica a Positano per il Referndum sulla fecondazine artificiale. Un giornale parrocchiale di Montepertuso uscito in questi giorni con un numero quasi interamente dedicato al Referendum e all'invito ad astenersi provocando la reazione del Comitato per il Si. "Siamo meravigliati e sconcertati per questa vicenda - dice Debora Cafiero a nome del Comitato per il Si positanese -, non si può fare politica in parrocchia e non si può invitare a fare una scelta, quella dell'astensione, che comporta a rinunciare ad un diritto, il diritto al voto. Se il popolo italiano vuole o non vuole la fecondazione assistita lo si verifichi col voto, invitando all'astensione non si fa altro che temere di perdere il confronto e sperare che molti, per il caldo, il disinteresse e la disinformazione, non vadano a votare arrivando a far fallire il referendum per la mancanza del quorumo." Un episodio veramente incredibile quello del giornale "Il Pertuso" che ha dimostrato una miopia culturale e sociale incredibile, con tanti problemi che hanno i giovani a Positano la parrocchia pensa bene di dedicare tutte le proprie energie a far fallire un referendum che consente la possibilità alle coppie sterili di avere figli e alla ricerca scientifica di progredire. Proprio lunedi scorso si è avuto un incontro con due esperte al Comune di Positano, la biologa Patrizia Zuliani e la ginecologa Maria Grazia Bartoli e Simona Ricciardelli con i professori Biagio e Carla Salvati. Un incontro di grande livello culturale e scientifico, con testimonianze umane di persone che hanno avuto la gioia della maternità grazie alla fecondazione artificiale, al quale non hanno partecipato i membri della chiesa e neanche gli estensori degli articoli del giornale. Nell'incontro si è venuti a sapere che la nostra è una delle leggi più illeberali del mondo, col Nicaragua, che se non passa il referendum centinaia di migliaia di embrioni, ora congelati, verranno destinati a morire, e quindi non votando si darà comunque la morte, che le tecniche consentite dalla legge sono antiscientifiche ed altro. Liberi di optare per una scelta o meno, sulla quale fra l'altro non tutti i cattolici, ed anche alcuni preti, sono completamente d'accordo con i vertici della chiesa, ma evitare il confronto e la discussione imbonendo i giovani con tesi preconfezionate non ci sembra il modo migliore per pensare al loro futuro.
Michele Cinque
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