Pulizia del mare reazioni dopo la lettera
06/07/2005 - Positano. “Bisogna intervenire radicalmente per la pulizia del mare, ci ritroviamo ogni anno con lo stesso problema”. Il presidente dell’associazione Posidonia Vito Casola interviene dopo la lettera di una bagnante che è uscita ieri sulle pagine nazionali di un importante quotidiano italiano.
Positano, quattro vele della Goletta Verde, bandiera blu dalla Fee, organismo europeo di certificazione della pulizia delle acque, all’interno di un Parco Marino, quello di Punta Campanella, periodicamente, in particolare a giugno, si trova a subire il flagello dell’inquinamento pelagico, rifiuti vari che arrivano fin sui lidi delle spiagge della perla della Costiera.
“I dati delle acque di Positano sono ottimi, l’Arpac non ha mai rilevato delle irregolarità del monitoraggio che avviene ogni 15 giorni – dice Virginia La Mura, oceonografa e consulente ambientale e del monitoraggio marino -, il problema riguarda i rifiuti galleggianti che non sono di diretta genesi di Positano, fa parte di un gioco di correnti e comincia a circolare sotto costa, abbiamo fatto uno studio su questo, questo tipo di problema non si risolve dalla mattina alla sera se tutti continuano a buttare rifiuti a mare, il Comune di Positano non può fare niente da solo. Servirebbe intervenire all’origine – continua La Mura -, evitare gli sversamenti, intercettare in anticipo i rifiuti, in alcuni punti della costa potrebbero servire le barriere galleggianti, ma le correnti fanno arrivare le cose dappertutto.”
“Sono anni che stiamo facendo battaglie contro l’inquinamento pelagico del nostro specchio d’acqua, il nostro depuratore è l’unico funzionante fra Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, ma il mare non ha confini”, continua Casola,”nessuna amministrazione nel corso degli anni ha affrontato adeguatamente il problema attrezzandosi in maniera opportuna, si parla degli operatori comunali che con la barchetta non possono farcela ed è vero, ma mi chiedo perché gli spazzamare della Provincia arrivano qui facendo dei giri a vuoto senza intercettare al largo i rifiuti che portano le correnti quando ci sono.”
“Su questo ha ragione il presidente di Posidonia – dice l’operatore turistico Fabio Celentano dallo stabilimento Pupetto a Fornillo -, bisogna intervenire prima che i rifiuti arrivino in spiaggia. All’inizio i rifiuti sono compatti, poi quando arrivano in spiaggia si allargano, se venissero intercettati prima si eviterebbero enormi danni all’immagine del turismo balneare e gli operatori lavorerebbero meglio.”
“E' il solito vecchio problema dell'inquinamento pelagico – dice l’assessore all’ambiente Gaetano Marrone -, questo si verifica soprattutto a giugno, intanto però sono arrivati i dati dell'Arpac che ci confermano che le acque sono pulite. Il problema è troppo grande per le nostre sole forze, abbiamo bisogno dell’aiuto della Regione.”
Casola incalza. “Abbiamo un Parco Marino, ma c’è uno scarico a cielo aperto come quello di Torca dove il depuratore sversa a mare che denunciamo da anni, e tutti fanno finta di non vedere, mentre multano le barchette che fanno diporto.”
“Per il 12 luglio sarà aperta la gara d’appalto – dice Lucio Buonocore responsabile del Commissariato per il Governo per i depuratori ad un incontro tenutosi ieri a Massa Lubrense dall’Ossservatorio Ambiente e Legalità dell’area marina di Punta Campanella -, ed entro fine anno saranno affidati i lavori ed entro 17 mesi dovrebbero terminare i lavori.”
Sulle barriere galleggianti in passato a Positano si è intervenuti, con il contributo della Regione, ma ne è rimasto solo uno alla Spiaggia Grande e copre quasi integralmente uno stabilimento privato, mentre uno spazzamare Pelikan acquistato negli anni Ottanta è stato semplicemente rottamato: non serviva a niente ed ha arricchito solo i produttori. Intanto i rifiuti, quando le correnti sono sfavorevoli, rischiano di rovinare, oltre ai bagni del turista occasionale, l’immagine, e l’economia, di una delle località più famose del mondo.
Michele Cinque
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