Amalfi ricorso al Tar contro il porto.
06/07/2005 - Amalfi. La protesta contro il project financing della Regione Campania sul porto di Amalfi arriva al Tar. A ricorrere al Tar contro il progetto voluto dalla Regione Campania sono i portuali preoccupati sia dell’impatto ambientale dei lavori al porto che della futura gestione che verrebbe sottratta agli operatori locali.
«Non sono state prese in considerazione le nostre attività ne ci si è preoccupati di garantire l’esistente - dicono i componenti del Consorzio degli ormeggiatori "Costa dei Bajuoli" che attraverso i propri legali hanno fatto ricorso alla giustizia amministrativa -, è molto grave che questa importante scelta, che potrà incidere in misura determinate sul futuro di Amalfi con possibili sviluppi in campo turistico, economico, occupazionale e ambientale, sia stata operata senza coinvolgere tutti».
Già durante la Regata dello scorso 5 giugno, con un drappo apposto sul molo foraneo con scritto “Giù le mani dal porto”, ci furono delle manifestazioni di protesta, e anche gli ambientalisti e alcune associazioni di cittadini, per motivi legati all’impatto ambientale, hanno espresso le loro perplessità.
Ora la vicenda finisce ora tra le mani dei giudici del Tar che dovranno esprimersi sulle possibilità di sospensione del protocollo d'intesa, siglato tra Regione e Comune, per la realizzazione del progetto di riqualificazione dell'area portuale di Amalfi, il cui studio di fattibilità fu realizzato nel 2003 dal professor Uberto Siola. Ed è proprio quest'ultimo atto amministrativo che preoccupa gli operatori del porto. Su tutti gli ormeggiatori che detengono le concessioni per le attività di attracco presso i quattro pontili. L'intervento, per un totale di 23 milioni di euro, di cui 2 di provenienti da fondi regionali, prevede un'offerta diportistica compresa tra i 350 e i 400 posti barca, tra nuovi e rifunzionalizzati
Sul project financing del porto c’è stato anche uno scontro in Consiglio Comunale con la posizione critica del capogruppo dell’opposizione Andrea Amendola e di un assessore di Rifondazione Comunista Pietro Paolo Buonocore, ma anche Italia Nostra ha espresso delle preoccupazioni sul progetto. “Il progetto è impattante, così come è stato prospettato toglierà la visuale del mare alla cittadina – ha detto Raffaella Di Leo, di Italia Nostra -, vi è una politica della Regione sulla portualità che spesso entra in conflitto con l’ambiente come sta avvenendo anche in Penisola Sorrentina.”
Michele Cinque
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