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NOCCIOLINE

Si tratta di un testo per undici attori tra i quindici e i venti anni.
Personaggi di un metaforico e riscritto “Charlie Brown” all’italiana,
sono liceali degli anni novanta, che sviluppano all’interno di un salotto
borghese, occupato senza nessuna consapevolezza politica del
loro gesto, un elementare quanto inefficace dibattito sul senso di
responsabilità, affrontando metaforicamente i temi della globalizzazione
attraverso piccole scaramucce adolescenziali. Dieci anni dopo,
si ritrovano vittime e carnefici in una evidente Bolzaneto, in cui, in
nome della stessa parola “responsabilità”, si consumano il pestaggio,
l’umiliazione e il delitto. Il mondo di Charlie Brown e co. è il microcosmo
immobile in cui l’autore riambienta la solitudine, la confusione
e il vuoto ideologico dei suoi personaggi. La somiglianza tra i
liceali anni ’90 di Paravidino e i loro piccoli ispiratori a fumetti, sta
nell’appartenere ad una società opulenta, vittima del proprio benessere,
priva di mete storiche, frammentata in una miriade di monadi
individuali tutte chiuse in se stesse, nel solitario sforzo di chiarirsi
la propria personalità, il proprio destino, nell’alimentarsi dei miti,
delle parole d’ordine, delle enunciazioni verbali, che, già in Schulz,
apparivano di una agghiacciante modernità. Noccioline è un testo
che mette in luce quell’assenza di consapevolezza politica che ci ha
condotto all’attuale trionfo del sopruso e dell’abuso di potere. Essere
adulti vuol dire assumersi le proprie responsabilità, ma quali, nei
confronti di chi, in che senso e in che modo, sono le domande senza
risposta che viaggiano trasversalmente dalle coscienze a fumetti di
Schulz a quelle dei ragazzi di oggi. I ragazzini del salotto borghese
diventano, dieci anni dopo, adulti violenti, incapaci di ricordare, che
hanno adottato il peggio del senso morale e sociale della parola
responsabilità e alcuni di essi, forse i più deboli, ne sono diventati
le vittime. Tra di essi Buddy-Charlie, l’ “uomo qualunque”, plagiato
e irretito dalle parole d’ordine regolamento, responsabilità, disciplina,
si ritrova costretto a puntare una pistola alla tempia di Minus-
Linus, il suo più caro amico. Una tale violenza scuote improvvisamente
la coscienza di Buddy e gli fa immaginare una diversa conclusione
di quell’episodio, che, dieci anni prima, aveva dimostrato
l’incapacità di quel gruppo di essere compatto e solidale, come condizione
indispensabile di un presente-futuro diversi.

About nuts

“Nuts” (Noccioline) è una delle cose più curiose che mi siano capitate, perché pur essendo una ‘commedia come le altre’ è nata in un contesto e da condizioni uniche e diverse da quanto fino ad allora mi era capitato. Nuts è un testo su commissione e per quanto la commissione fosse libera conteneva comunque indicazioni alle quali aggrapparsi per non trovarsi completamente soli davanti alla famosa pagina bianca, il supremo testo che tutti ci indaffariamo a rovinare. La commedia è stata commissionata dal National Theatre di Londra nell’ambito di International Connections. Connections mette insieme uno svariato numero di scuole inglesi (più partner stranieri) e commissiona ogni anno una decina di nuove commedie ad altrettanti scrittori di teatro perché queste vengano rappresentate dai ragazzi delle scuole. Per cui la commedia deve essere non più lunga di un’ora e mezza e avere almeno sei personaggi per fare giocare un po’ tutti. A queste esigenze si aggiunge quella di dover trovare una piattaforma di dialogo con ragazzi di età diversa e bene precisa (12 – 18 circa) e di lingua inglese con le differenze culturali oltre che linguistiche che questo comporta. Mentre formulavo ipotesi su come parlare e di cosa parlare a questi ragazzi cercando quindi la dimensione di astrazione e concretezza che mi consentisse di entrare in rapporto con loro – era il 2001 – a Genova si è consumata una barbarie che ha visto i più giovani farsi carico delle ingiustizie del mondo e dell’arroganza dello Stato consumandosi in un massacro fratricida. Lo sgomento che questo mi ha provocato è diventato il soggetto: internazionale come i partecipanti al G8, assoluto come è assoluto l’uomo che uccide un altro uomo, necessario come è immediatamente necessario interrogarsi su un massacro che riguarda tutti. I personaggi sono presi in prestito dai “Peanuts” di Charles Shultz, giovani “maschere” contemporanee, la commedia è divisa in quadri di vita ‘naturalistica’ accompagnati da titoli sui massimi sistemi che mettono in relazione la Politica con il ‘personale politico’. La commedia è divisa in due atti: prima dello sgomento e dopo lo sgomento. È un dramma a tesi, la cui tesi è “Boh?”

Fausto Paravidino

 

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