Il più veloce pittore del mondo
              
              21/07/2005 - Brusegan, l'artista del carboncino, a Positano per la manifestazione Insieme a Positano per "Giu le mani dai bambini", il programma che il Comune di Positano, La Selva e Posidonia promuovono facendo diventare la perla della Costiera Amalfitana per tre settimane Città dei Bambini. Un maestro della pittura italiana, Leone Minassian, scrisse per 
PierGiorgio Brusegan, alla Sua prima personale a Venezia ( Galleria Il 
Traghetto ) "...colorista innato, possiede una immaginazione 
rappresentativa e formale illimitata..."
Quell'opinione non si dimostrò, nei decenni, uno sproposito.
Il pittore che qui a Positano realizza una performance di "artista 
all'opera" ( esegue trenta disegni a carboncino e sepia di cm. 35 x 50 
in meno di tre ore ), sulla spiaggia grande dalle 10 di mattina fino a sera, ha l'aspetto dell'idea platonica dell'artista, una 
via di mezzo tra Rembrandt e Tiziano, un volto di nobile uomo veneziano 
del Rinascimento, uomo d'arte, di mercanzia e di avventura.
Un giornalista portoghese ( Antonio Marujo ) che ne coltivò l'amicizia, 
intitolò il suo saggio " O pintor aventureiro ", riferendosi ai più di 
quaranta viaggi
( una dozzina via terra ) in Asia che il ns. portò a termine, vivendo 
ca. quindici anni in Oriente.
Pur essendo riuscito a stare fuori dai giri ufficiali del mercato 
dell'arte, ha esposto e si è esposto in tutto il mondo ( Europa, 
U.S.A., Giappone, India, etc...)
Qui a Positano crea dei disegni a carboncino e non sai se ammirare di 
più la facilità o la felicità, la precisione o la velocità ( due minuti 
gli bastano ! ), l'equilibrio o la prospettiva, l'essenzialità o 
l'elogio delle ombre.
Quando si concentra sul foglio bianco assisti alla genesi dell'opera 
d'arte, alla trasformazione immediata del pensiero in oggetto, 
all'orgoglio dell'uomo impermanente che si batte ed inventa, con la 
creazione artistica, la Sua ribellione alle forze oscure della 
distruzione.
Coltiviamo la bellezza per sfuggire alle grinfie dell'ignoranza e della 
miseria.
              
              
Michele Cinque