Parroco di Positano
06/04/2005 - Positano. La Chiesa grande di Positano strapiena l’altro ieri sera per la messa solenne celebrata dal Vescovo e dai parroci della diocesi e di Positano per don Raffaele Talamo che si trova ancora ricoverato all’ospedale di Sorrento. Ma sui fuochi c’è scontri fra i componenti del cà omitato ed altri che del comitato ne hanno fatto parte. L’amministrazione di Domenico Marrone preferisce non entrare nel merito per non scontrarsi con la Chiesa, anche se vorrebbero, per mantenere la tradizione e per lo spirito turistico del paese, fare comunque i fuochi. Ma vista la delicatezza della vicenda nessuno dell’amministrazione preferisce intervenire e lascia la scelta dei fuochi a chi li ha sempre gestiti finora, cioè il comitato parrocchiale.
Il vescovo dall’altare della Chiesa Madre è stato chiaro. “Superiamo le divisioni, se la sensibilità dei fedeli non vuole che si facciano i fuochi, allora questa può essere una scelta giusta.”
“Non sono d’accordo con il comitato – ha detto invece Giuseppe D’Urso, ex consigliere e componente del comitato -, chi ha deciso e come? E’ stata fatta una delibera o un atto ufficiale?”
Anche nella chiesa c’è chi non è d’accordo, come il parroco don Giulio Caldiero. Anche Nino La Camera ha delle perplessità “Ormai era una tradizione e forse lo stesso don Raffaele forse non era d’accordo.” Un paese che si trova in un’impasse perché a poco più di una settimana di documenti ufficiali sul fatto che non si facciano i fuochi non c’è traccia. “Sarebbe stata opportuna una comunicazione fra comitato e parrocchia – dice D’Urso -, nessuno sa niente.”Un paese diviso e indeciso si avvia al ferragosto orfano, in ogni caso, del parroco che la ha guidato per quasi cinquanta anni e molti non se la sentono di raccogliere i fondi ne per la festa ne per i fuochi. Questo è un altro problema in quanto i fuochi, che attirano gli interessi di compagnie di navigazione e di diverste attivita alberghiere e di ristoranti, sono ancora appannaggio della struttura religiosa che se ne fa carico. In effetti sarebbe più corretto che fossero i privati ad organizzare tale evento e atrovare i fondi. Difficile trovare una soluzione al problema, per il momento. Il prossimo parroco, che dovrà essere scelto a giorni, don Raffaele doveva comunque terminare il mandato per limiti di età, si troverà anche a gestire questa problematica.
Mi.Ci.
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