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La spiaggia siTordigliano

11/08/2005 - Tordigliano. Un angolo di paradiso marino in Penisola Sorrentina, questa è Tordigliano. Una spiaggia tropicale di quasi 500 metri che si raggiunge attraverso una passeggiata ha origine da una interruzione del guard-rail della strada statale Amalfitana n° 163 (all’ incirca verso il km 8) a 170 metri di dislivello dal mare e conduce alla spiaggia di Tordigliano, una delle più estese della Riserva Marina Punta Campanella. Ne costituisce, infatti, il limite orientale, sul Golfo di Salerno, con una zonizzazione di tipo C. Il territorio rientra nella giurisdizione del Comune di Vico Equense, ed è precisamente denominato Tordigliano-Chiosse, ma si trova esattamente incuneata tra Positano e Piano di Sorrento, il centro di Vico si trova a più di mezzora, quindi si può dire che sono soprattutto quelli di Piano ad usarla, i pescatori sono tutti pianesi, anche se molti dalle colline di Vico (Arola in particolare) scendono a star qui sulla spiaggia anche per giorni con tutta la famiglia.
La discesa, attraversando i tipici arbusti della macchia mediterranea (mirto, lentisco, euforbia) è tortuosa, ma si presenta piacevole per il suo continuo alternarsi del panorama. Lasciando alle spalle i massicci di Vico Alvano (642 m) e Monte Comune (887 m) i maggiori riferimenti restano gli isolotti de Li Galli e Vetara, nonché la sfumata sagoma di Punta Campanella ad ovest.
Man mano che si procede nella discesa si verrà delineando sempre più la protome umana dello scoglio del Germano, che da sempre stimola la fantasia dei pescatori sulla scelta del nome ("scoglio Garibaldi", ad esempio).
Avvicinandosi al piccolo borgo marinaro, si può veramente apprezzare come, su questo versante, la costa sia frastagliata e ricoperta da una vegetazione orrendamente selvaggia. Agli escursionisti più attenti non sarà difficile scorgere la maestosa sagoma di rapaci quali, ad esempio, il corvo imperiale.
Una volta giunti al livello del mare, è possibile, dopo aver osservato le tipiche imbarcazioni locali con gli antichi strumenti da pesca (coffe, nasse), proseguire verso la spiaggia vera e propria. Passando accanto ad un deposito si sale, tramite una piccola scala in ferro, sugli scogli che affiorano dal mare. Da qui, in breve, la passeggiata volge sui ciottoli dell’ampia e solitaria spiaggia di Tordigliano, dove la vegetazione sembra quasi protendere verso il mare ed inebria, con i suoi profumi, gli animi. E’ splendido il panorama che si gode da questo luogo, quasi uno zoom particolare proprio sugli isolotti de Li Galli, i quali sembrano magicamente avvolti dalla nube azzurra. La spiaggia di Tordigliano si divide in spiaggia grande, quella di quasi 500 metri, a quella piccola, dove si trovano i monazzeri e la carcara, con la casa dei “carcaroli”, simile ad una torre, a sinistra, per un viottolo, si giunge ad un’altra spiaggetta chiamata “spiaggia del morto”. Se si vuole andando ancora avanti si trovano altre calette e dopo lo Scoglio del Germano, si trova una sorgente, “A surgent ru iurmano” come dicono i pescatori, importantissima, quando eroga acqua, perché qui di risorse idriche non se ne trovano, se non sotterranee, proprio all’inizio della spiaggia grande, che serve per tenere pulite e fresche le acque. Sulla spiaggia grande si arriva lungo un sentiero tortuosissimo, è lunga e larga in maniera incredibile, rispetto a tutte le altre spiagge della Penisola Sorrentina. Non vi sono servizi, ne acqua. Poca gente. Ma chi c’è smonta le piccole strutture che porta per ripararsi dal sole con le bevande e cibarie, mentre i volontari della legambiente ogni tanto prendono i rifiuti e li portano sulla strada. Non ci sono più i bunker e le baracche costruite sulla spiaggia e sugli spazi dei pescatori, uno addirittura vendeva cibo e bevande, che furono fatti abbattere dal WWF nel 2003. “Si, ma nessuno ha visto che abusi hanno fatto a Remmese? – dice un vecchio pescatore -, se la prendono con i piccoli, anche se è vero che quelle baracche erano uno scempio. Ci sono finiti per il mezzo anche i piccoli che avevano cose fatte da anni e fatte bene, oppure persone semplici che vogliono trascorrere qualche ora sulla spiaggia senza fare niente di male e pulendo la sporcizia.” Ma chi fa di male c’è. Le barche, purtroppo, nonostante sia nell’area del Parco marino, ad agosto sono numerose. E sono causa di un po’ di sporcizia nel pomeriggio. Il sole se ne va verso le 18, poi la sera tutti in spiaggia a giocare o a cucinare. C’è anche un angolo con una grotticella con il quadro di Gesù e della Madonna. Un posto ideale per liberare la mente.
Prima qui c’era una strada, crollata, mentre un’altra stradina è chiusa da Mariano Russo, proprietario del Conca Hotel, con una villa lussuosa. Attraversa la proprietà privata, ma era un passaggio pubblico da sempre. Si arriva fino a poche decine di metri dalla spiaggia con i ciclomotori, una volta si voleva fare anche un camping e un ristorante, ma sulla vicenda fioccano le leggende metropolitane. Pare che un tecnico nel fare un sopralluogo sia caduto, e morì, e da allora non se ne è fatto più nulla. Ma anche altre frane sono avvenute da questa parte rendendo la spiaggia interdetta, ciò non impedisce a molti di frequentarla. E’ un vero e proprio paradiso per chi la visita e farsi un bagno qui un’esperienza unica.

Michele Cinque

 

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