|
MUSICA SOTTO ACCUSA IN COSTIERA
14/08/2005 - Musica sotto accusa in Costiera Amalfitana, è scontro fra chi vuole divertirsi e chi condanna l'inquinamento acustico. L'altro ieri è stato sequestrato l’impianto acustico de “Al Fellini”, il locale notturno sotto accusa per un presunto inquinamento acustico, poi dissequestrato ieri. Rimane invece senza musica, anche se aperto, il Conwinum a Positano. Uno dei locali d’avanguardia in Campania, che ha anticipato tendenze nazionali, nato come wine bar, in collaborazione con don Alfonso Iaccarino, e art gallery di grande qualità, in questo momento ci espone Nazario Fusco, noto artista di origine positanese, architetto e insegnanto con al suo attivo mostre anche a New York, che ha fatto musica di alto livello dal Jazz al live ora si trova a non fare musica, al massimo si può ammirare una mostra o degustare una cena o stuzzichino con uno dei suoi novecento vini. In seguito a denunce di un privato Elio Rispoli ha preferito rinunciare a fare musica. "Attendo che il Comune di Positano mi dia il permesso per stare aperto fino alle due o tre, tenere aperto il locale fino all’una non ha senso e investirei inutilmente, mi chiedo se qualcuno pensi al fatto che noi siamo gli unici che siamo aperti e facciamo musica anche in inverno dando a questo paese un’alternativa sul posto a chi vuole divertirsi." Ad Atrani è scontro per i baretti in piazzetta che fanno musica fino alle due. La piazzetta di Atrani è diventata il posto più bello per i giovani durante le sere estive, ma si trova a ridosso di vari appartamenti. Un divertimento economico, si sta in piazzetta si beve un drink e si risolve il problema della serata. Ma anche qui è guerra fra chi, pure giustamente, ha bisogno di dormire, e chi vuole divertirsi. C’è gente cheha lasciato casa e l’amministrazione ha usato il pugno duro. A Praiano la situazione è desolante. La Praia luogo della dolce vita è deserta dopo la mezzanotte. L’Africana è chiusa e nessuno ha aperto altri locali dove ballare. Rimane il Music on the rock a Positano a tenere alta la bandiera della vita notturna in Costiera, forse anche troppo il mercoledì delle donne ed il sabato, ma in altri giorni è molto piacevole come ambiente con un ristorante conun panorama suggestivo, Le Terrazze, dove c’e il piano bar. Ma pure altri locali, come La Zagara, all’una chiudono la musica. Dunque la Costiera Amalfitana, piena di vita negli anni Settanta, con una ventina di locali che facevano divertimento fino a tarda notte, si trova a fare i conti con alberghi e privati che vogliono il silenzio e le norme sull’inquinamento acustico gli da ragione. Due diverse esigenze, il divertimento e il riposo degli altri, contrastano fra di loro e a soccombere sembrano essere i locali notturni. Intanto ieri pomeriggio i carabinieri della Stazione di Maiori, agli ordini del maresciallo Pirozzi, hanno tolto i sigilli dalle casse, su ordinanza del sostituto procuratore Angelo Frattini, titolare dell’indagine.E, inoltre, in serata, assieme ad un tecnico, hanno provveduto ad effettuare i rilevamenti fonometrici, sia all’interno che all’esterno del locale, per stabilire se i decibel “sparati” dalle casse fossero superiori o meno al limite di tolleranza stabilito dalla legge. A conti fatti il black out “musicale” di uno dei pochi locali notturni sopravvissuti in Costiera si è protratto per meno di ventiquattr’ore. “Noi comunque avremmo suonato lo stesso – sottolinea Pasquale Falcone, gestore de Al Fellini – perché sotto sequestro erano solo le casse e non il locale. Perciò, se non fossero state dissequestrate avremmo utilizzato un altro impianto acustico”. Falcone è visibilmente soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti. E, forse, vede avviarsi alla conclusione una vicenda che si trascina da diverso tempo. A questo punto, infatti, in base agli ultimi rilevamenti sarà determinato, in maniera inequivocabile, se effettivamente, come sostengono alcune famiglie che abitano a poca distanza dalla struttura notturna, il suono prodotto dalla musica generi inquinamento acustico. “Io sono tranquillo – rimarca Falcone – in quanto il nostro impianto è tarato, nell’interno pista, a 92 decibel. E all’esterno non supera i 65 previsti dalla normativa vigente nei centri non abitati e, per di più, considerati turistici”. Se, tuttavia, dalle verifiche risultasse una emissione maggiore, Falcone non avrebbe difficoltà ad “abbassare” il volume. “Basta che ci vengano comunicati i risultati – evidenzia – e nel caso in cui fossimo in torto non ci sarebbe alcun problema a risolvere bonariamente la questione, così come abbiamo fatto per il parcheggio selvaggio lungo la Statale, affidando il controllo a del personale altamente qualificato. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in quanto oramai di auto in sosta nei punti vietati non ce ne sono più”.
Michele Cinque
|
