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Katinka Niederstrasser in mostra a Positano dal 2 Settembre
Positano 24/08/2005 - Katinka Niederstrasser, originaria di Amburgo, artista di fama internazionale che vive a Positano da un trentennio, sarà in mostra nella sala espositiva del ristorante Mediterraneo dal 2 al 8 settembre. E’ la prima volta che l’artista, amica, fra gli altri, di Arroyo e dei più grandi artisti tedeschi degli ultimi decenni, alcuni dei quali ospiti nella Villa di Positano ad Arienzo, espone a Positano. Un vero colpo di genio di Vincenzo Esposito, più che titolare, anfitrione con gusto e alla continua ricerca di scoperte culturali che riguardano Positano. L’artista vive da anni nella sua splendida villa a Positano, Villa Nuvolari, che è stato set di film e sceneggiati di successo. Nel corso della sua vita ha conosciuto tutti i più grandi artisti del mondo, da Andy Warhol a Igor Mitoray, Thomas Levy, Meret Oppenheim e Schindeihutte, che e stato suo compagno, col quale ha fatto una serie di litografie abbinando coppie famose della storia della letteratura. “E’ stata un’esperienza straordinaria, lui faceva le figure maschili ed io quelle femminili, sovrapponendole fra loro” , racconta Katinka, “erano opere rivoluzionarie all’epoca”. Katinka ha esposto nelle migliori gallerie in tutta Europa. “Vive una mitologia surreale,” ha detto di lei il famoso scrittore Enzo Siciliano, “della "Donna Natura"”Nelle nuvole dorate dei sogni, incide fantasie recondite con la meticolosità che hanno alcuni bambini nel dirci la loro verita svelando cosi le nostre carte piu nascoste.” Una certa tenerezza ha ispirato i suoi quadri. La chiara traccia della passionalità, che si fa seguire in ogni immagine, cosi come il ritmo particolare dell'artista, scaturiscono dalle favole dei giorni dimenticati dell'infanzia. I suoi quadri colpiscono per l’originalità e sembrano venire da un mondo parallelo, onirico. L’artista ha dimostrato anche le sue straordinarie abilità di illustratrice e grafica, lavorando per molti editori di classe. Di rilievo le illustrazioni dei libri di Alfred De Musset fra cui “Gamiani, o due notti di passioni” un romanzo dall’intenso erotismo scritto dopo la rottura con Gand. E’ una donna che già dalla sua personalità emana le ispirazioni che la hanno guidata nelle sue opere artistiche. Una donna che colpisce, tanto che negli anni Settanta era ripresa, anche nuda, da riviste di carattere internazionale. Coinvolgeva, e coinvolge, con il suo fascino, uomini di cultura e d’arte e ha frequentato i salotti buoni sia all’estero che in Italia. “Era l’epoca della liberazione sessuale. Nella mia vita non ho avuto chi mi instillasse il senso di colpa, forse è da questo che viene la mia interpretazione diretta nelle mie opere d’arte, a volte il senso di colpa non permette di vedere le cose così come sono.” Di educazione ebrea ed internazionale, dall’est Europa alla Germania Katinka ha avuto forse nei nonni paterni, provenienti dal mondo del commercio, qualche fonte di ispirazione. “Erano personaggi di straordinaria cultura e competenza in vari settori.”
Katinka Niederstrasser colpisce per il suo fascino spontaneo, ma dolce e raffinato nello stesso tempo. «Un uccello del paradiso»,.Katinka ha frequentato tutti i salotti buoni dell’arte ad Amburgo. “Non so neanche io come mi ci sono trovata, le mie condizioni economiche non erano molto buone e studiavo all’Accademia delle belel arti ho sempre amato l’arte, ma ho cominciato anche come fotografa.”
Questa per Katinka è la prima mostra a Positano, dove vive dal 1971, ed è la prima in assoluto dopo 15 anni di fermo, sarà l’occasione per incontrare i positanesi ed i Vip che la amano da sempre tra cui il principe Tristano Caracciolo di Brianza, l’armatore Mariano Pane, il manager Giovanni Russo ed il regista Franco Zeffirelli, ma anche per tutti l’occasione di conoscere un’arstista straordinaria.
“Non ho smesso di dipingere, solo che non avevo voglia di esporre, era un periodo cosi, ma Enzo è stato convincente.” Enzo è Enzo Esposito il titolare del Mediterraneo, il ristorante nel cui spazio espositivo si stanno tenendo, ogni estate, diverse mostre, di madre pianista, anch’essa di origine ebrea, amante dell’arte e delle iniziative, ha portato a Positano spettacoli ed eventi di tutti i generi, in particolare nel mondo della moda, in questo momento è innamorato dell’arte e da spazio nel suo locale agli artisti più rappresentativi che ospita Positano. Da Eduardo De Giorgio a Ed Wittengstein e Bob Miller, tutti artisti di un certo spessore, grande conquista quest’anno Katinka. A Positano vive, anche se spesso soggiorna a Firenze, e qui ha conosciuto suo marito, Luciano Nuvolari, nipote di Tazio, scomparso da poco. “Venni in vacanza a Positano con la mia amica ospite di un gallerista che aveva una villa alla Chiesa Nuova, arrivammo con i tacchi a spillo, assurdo visto che Positano è fatta tutte di scale, ma subito ci aiutarono a trasportare le valigie.. altri tempi. Poi ho conosciuto quello che sarebbe stato mio marito e anche lui conosceva molti artisti ospiti da noi, ricordo Arroyo ed altri, per esempio. Gli anni Settanta erano bellissimi a Positano.”
Luciano a Positano arriva nel 1968, lei, giovane artista, qualche anno dopo al seguito del gallerista Uecker e degli amici pittori Edoardo Arrojo, Gilles Aillaud e Lucio Fanti. È la stagione d’oro del borgo costiero, gremito da personalità provenienti da tutto il mondo sul richiamo dell’eccentrica miliardaria americana Edna Lewis. Luoghi del “mito” Punta Reginella col bar Di Martino, le spiagge di Laurito e Fornillo, il Quicksilver, stravagante ed alternativa discoteca. Un colpo di fulmine, quello tra Luciano e Katinka, poi il matrimonio, i figli, l’irrequieto vagabondare tra l’America, il Brasile, la Germania e l’Italia. Ma Positano resta la sirena ammaliatrice. «Provo amore ed odio per questa terra - racconta la pittrice - Villa Nuvolari è diventata una gabbia dorata da cui è difficile fuggire. Sono tornata dieci anni fa, però vorrei spiccare il volo, non ci sono più quelle atmosfere, quella vitalità, quella creatività degli anni Settanta. Ho bisogno di nuove emozioni».
Lo stile di Katinka richiama qualcosa di sensuale ed erotico, nel senso della vita, dell’eros come richiamo ai simboli profondi dell’esistenza. “Mi sento molto vicina al simbolismo, ma anche se ho studiato qualche anno all’Accademia dell’arte non ho sviluppato una tendenza in particolare. Seguo il mio istinto.”
Michele Cinque
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