L' Azienda di Soggiorno denuncerà Carla Fracci
06/09/2005 - Positano. L’Azienda di Soggiorno e Turismo di Positano chiederà i danni a Carla Fracci per aver disertato il Premio Danza sabato tre settembre. Carla Fracci, Menegatti, Perez e Ambeta Toromay, che doveva fare il balletto e non lo hanno fatto, mentre i primi non sono venuti, e l’amministratore dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Positano Franco D’Angelo ha intenzione di citarli per danni.
“Non è possibile che Positano venga trattata in questo modo – dice D’Angelo -, questa è mancanza di rispetto. Dopo che avevamo predisposto tutto per il rimborso del viaggio da Firenze a Positano e prenotato la suite alla Buca di Bacco ci ha lasciato impreparati, avevamo messo dappertutto la sua presenza addirittura come madrina. La mattina stessa del sabato abbiamo saputo della sua defezione, è inconcepibile. Ma anche Perez mi ha veramente deluso, gli abbiamo garantito ospitalità in una suite e lui per aver aspettato mezz’ora, necessaria per mettere in sicurezza il palco dopo la pioggia, non ha ballato perché voleva anche andare a Napoli. Darò mandato ad un’avvocato per valutare il da farsi.”
Un Premio che va sicuramente rivisto visto che da l’impressione che sia gestito solo da una struttura verticale senza coinvolgimento organico. “Dovremo avere tutta la documentazione già da gennaio prossimo e devono essere chiariti i ruoli ed i contratti, insomma essendo un ente pubblico bisogna che le cose siano fatte in piena regola”. D’Angelo interviene anche sulla Positalta. “Ho parlato con la fondatrice la signora Ambrosoli, una persona squisita, e le ho garantito che la Positalta continuerà a fare i concerti, ma quello che molti non sanno è che non ho avuto alcun contatto col maestro Cerroni che non mi aveva predisposto alcuna richiesta specifica. Noi siamo un ente pubblico e dobbiamo rispettare certe regole, le cose spesso si sono fatte senza queste regole. Anche i biglietti mi sembra assurdo che si facciano pagare visto che si ricevono finanziamenti pubblici e questi non devono, anzi non possono, essere venduti in Azienda che non è deputata a questo compito. La contabilità di queste cose è stata molto poco curata, a volte non si capisce come ricostruirla perché non è specifica. In ogni caso abbiamo investito circa ottomila euro per i concerti che si fanno a Palazzo Murat l’anno scorso e ci sono ancora fatture appese. Al di là di questo se le cose vengono fatte con metodo noi continueremo questa iniziativa e non la faremo morire, anzi vorremmo rilanciarla. Bisogna parlarsi, non è possibile che io non venga a sapere niente mentre ho la responsabilità della cosa.”
Anche per il Premio De Sica D’Angelo interviene : “Non è un problema di ristrettezze economiche, almeno non solo – dice D’Angelo -, nessuno mi ha dato niente a proposito di questo premio, non ho alcun preventivo, ma ho contattato Emy De Sica, faremo di tutto per riprenderlo, anche in versione ridotta, ma qualcosa faremo.”
Sui costi delle varie manifestazioni D’Angelo chiarisce: “La Regione ci ha imposto un risparmio della spesa ed io sono riuscito ad ottenere il dieci per cento in meno in molti casi, facendo rientrare il Premio Danza in meno di 100.000 euro. Un risparmio notevole se si pensa a quando si spendeva prima, bisogna capire che siamo un ente pubblico che non si possono prenotare alberghi e ristoranti senza prima concordare con gli uffici la possibilità che questo si faccia.”
L’amministratore dell’Azienda, ex sindaco di Nocera, ha preso di polso la situazione nonostante le molte difficoltà e la contabilità piuttosto disordinata, lo stesso è anche commercialista e presidente del colleggio del revisore dei conti dell’Asl di Nocera, dunque un esperto, ma è rimasto solo perché la funzionaria, Rosalba De Lucia, con la quale ha avuto dei contrasti, è in malattia.
“Nessun problema con i funzionari, sono vedute diverse si collabora insieme per il bene dell’Azienda – dice D’Angelo -, ma io voglio mettere ordine nella contabilità di questa struttura a costo di venire tutti i giorni a Positano.”
E a venire tutti i giorni a Positano D’Angelo c’è venuto, a volte anche due volte al giorno, ed ora sta mettendo le mani anche sulla causa che lo vede contro il Comune ed un privato che si vuole comprare il locale dell’Azienda. Una causa che dura 12 anni. “E’ una vicenda incredibile – dice D’Angelo -, nella quale ci siamo costituiti, come si può vendere l’edificio dell’Azienda? Il Comune ha fatto un’operazione discutibile all’epoca e non credo che vada in porto perché c’era anche un contratto di enfiteusi da rispettare.”
L’impressione è che D’Angelo si trovi ad affrontare un muro che mai nessuno ha voluto fronteggiare e lo stia facendo per far rispettare le regole anche a costo dell’impopolarità e di critiche che gli sono piovute addosso da manifestazioni che, anche se in buona fede, erano abituate a gestire le cose in maniera più elastica.
Michele Cinque
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