Hotel Cappuccini è bufera
Amalfi. E’ bufera sulla sorte dello storico hotel dei Cappuccini ad Amalfi. Tre consiglieri di minoranza hanno firmato un manifesto con cui denunciano l’abbandono della struttura da più di sei mesi, da quando furono sfrattati il 19 dicembre scorso gli Aiello, fittuari dell’albergo che ha visto fra i suoi ospiti Jacqueline Kennedy, Liza Minelli, la regina Margareth d’Inghilterra ed il premio nobel Salvatore Quasimodo. L’albergo doveva passare alla Framon S.p.a., una società di Messina, che aveva vinto la gara d’appalto indetta dal Comune di Amalfi per la gestione della struttura. Dopo lo sfratto degli Aiello, il 10 febbraio 2003 vi è stata una fase preliminare alla stipula del contratto fra il Comune di Amalfi e la Framon che restava subordinata all'esecuzione delle opere di restauro, risanamento conservativo e miglioramento funzionale dell’albergo, entro pochi mesi doveva entrare in funzione il ristorante e per il 2004 l’albergo, una celerità richiesta per le condizioni dell’albergo e la necessità di non far rimanere disoccupati una cinquantina di dipendenti. “Da quando sono stati sfrattati gli Aiello al Cappuccini non è stato fatto nulla – accusa Andrea Amendola, consigliere di Forza Amalfi -, l’unico risultato è che una struttura alberghiera che ha dato prestigio ad Amalfi è chiusa, i dipendenti disoccupati e il Comune spende denaro per custodire e vigilare la struttura. Si diceva che si doveva aprire almeno la sala ristorante per questa estate, ma la Framon non ha ancora messo piede al Cappuccini.” Anche il presidente degli albergatori di Amalfi, Daniela Carrano, è preoccupata. “Mi dispiace molto di quello che sta succedendo al Cappuccini, l’albergo dava prestigio internazionale ad Amalfi, ne perde tutto l’indotto turistico - riflette Daniela Carrano -, non aveva senso cacciare la vecchia gestrice, senza assicurarne la continuità. Speriamo che il Cappuccini non sia un simbolo dell’inefficienza nazionale se non si fa qualcosa siamo disposti anche a chiamare il Gabibbo, almeno ci ridiamo su…per fortuna i cinquanta dipendenti sono stati assorbiti dagli altri alberghi amalfitani per la maggior parte, ma sono sempre posti di lavoro in meno per il paese ed una struttura che creava economia rischia di andare praticamente a pezzi senza interventi immediati.” La Framon, secondo la gara d’appalto, doveva spendere oltre 14 milioni di euro per la riattivazione della struttura e versare al Comune, per un trentennio, il canone locativo di circa 200 mila euro l'anno. Il sindaco di Amalfi Antonio De Luca respinge le accuse delle opposizioni «Abbiamo pronta la convenzione che verrà firmata proprio in questi giorni. La consegna dell'immobile – spiega Antonio De Luca - avverrà subito, ci sono delle procedure che abbiamo voluto analizzare approfonditamente, abbiamo preferito valutare la convenzione con la massima attenzione, vogliamo fare le cose per bene ed evitare gli errori del passato che hanno fatto trovare il Comune di Amalfi nelle difficoltà che in precedenza sono durate quasi un secolo ». Ma le opposizioni non demordono. “Speriamo che sia così – attacca Andrea Cretella -, e che non vada a finire che il Comune ci vada a rimettere ulteriormente a favore della Framon che potrebbe volere il dilazionamento per cercare di pagare quanto meno e più tardi possibile al Comune di Amalfi. Intanto la struttura rappresenta solo un costo per il Comune e rischia di andare a pezzi senza manutenzione.”
Ci sono stati dei problemi degli organi preposti al rilascio delle autorizzazioni che ritardano un po e poca attenzione da parte dei professionisti e non si riesce ad ottenere il rilascio.. Ieri abbiao avuto un incontro molto utile con l’autorita di Bacino, serviva la mitigazione del rischio con alcune opere a cui la Framon rispondera fra qualche giorno e poi bisognerebbe risolvere il problema della Soprintendenza con un ricorsoal Tar contro il provvedimento della Soprintendenza che ha dato un parere favorevole a condizione che sul Chiostro si facesse una eventuale copertra trasparente e movibile invece la Framon vuole chiudere.. in precedenza gia era stato coperto il chiostro anni fa.. pero trattandosi di una struttura monumentale c’è la possibilita di coprire in determinati momenti la struttura senza impatto paesaggistico oggi si coprono gli stadi non vedo perche non si possa studiare una soluzione nel rispetto di una struttura storica non si vada incontro alle esigenze …
Hanno pagato i canoni in cui hano preso l’albergo per la progettazione nel momento in cui hanno presentato il progetto si sono interrotti i termini del contratto nel momento in cui ci saranno le autorizzazioni ma la Costiera è eccessivamente tutelata diteci se dobbiamo fare i pastori, anche al Gianicolo, con i ritrovamenti archeologici e stato possibile fare dei lavori mentre qui no..
Michele Cinque
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