Positano


Cliccami


   Sab 21 Dicembre 2024   15.54  
Home Posinet - Il portale di Positano e della Costiera Amalfitana Contatti Posinet  - Il portale di Positano e della Costiera Amalfitana Forum Posinet  - Il portale di Positano e della Costiera Amalfitana Utenti collegati: 26












 

 NEWS
La celebre pop-star Natalie Imbruglia a Positano
La celebre pop-star Natalie Imbruglia a Positano

16/09/2005 - Positano. Natalie Imbruglia è arrivata a Positano ospite dell’hotel Sirenuse. La celebre pop-star e artista di origine australiana è arrivata nella perla della Costiera che quest’anno si è dimostrata una delle mete più gettonate dai Vip mondiali. Arrivata l’altroieri nell’albergo a cinque stelle più antico di Positano, che ha ospitato anche Hugh Grant, dopo Robert De Niro, Kenny Levitz e Denzel Washington, la sua bellezza incanta la perla della Costiera. Natalie Imbruglia è bella: ecco la prima cosa che tutti dicono di lei. Ma questa è in realtà solo la terza ragione del suo successo. Le prime due sono il talento e la grinta feroce.Un solo obiettivo fin dalla culla: diventare famosa. Un progetto artistico perseguito con tenacia, passando dalle soap-opera fino ad approdare al mondo della musica e a quello del cinema.

E’ nata a Sidney ma è cresciuta a Berkeley Yale, in Australia. Suo padre Elliot ha sangue italiano nelle vene: per la precisione è originario delle isole Lipari. “ Da lui ho preso la passione e la collera che come viene se ne va!” dice Natalie. Una storia di immigrazione come tante quella degli Imbruglia. Natalie ricorda un simpatico anedotto: “Mio nonno partì da Lipari buttando una monetina all’aria: Argentina o Australia? E’ saltata fuori l’Australia per fortuna."Sua madre Maxine invece, è un’ insegnante e percussionista per hobby. Per quanti nel mondo della musica si interessano soltanto dei pettegolezzi diciamo subito che Natalie ama fare immersioni subacque e fare shopping, fa kick-boxing e yoga per mantenersi in forma, è vegetariana ed è sposata con il “collega” Daniel Jons, ex leader della band australiana dei Silvechair
Natalie ha l’arte nel sangue. A cinque anni già prendeva lezioni di danza jazz e quindi passa al tip tap (ancora oggi spesso durante i concerti improvvisa alcuni passi) e al balletto. Le sue tre sorelle studiamo, mentre lei si dedica alla recitazione e al canto. “Ho sempre saputo di essere nata per l’arte. - afferma con una serietà impressionante –Era come se avessi un’impronta dentro, una vocazione. I miei genitori sapevano che la scuola non mi avrebbe aperto alcuna carriera. Lavoravo duro, sapevo quale sarebbe stato il mio futuro. Una volta ho litigato con una delle mie sorelle perché mi ha detto che non aveva la minima idea di ciò che avrebbe fatto da grande. Per me è inconcepibile!”
Così a 16 anni Natalie decide di lasciare definitivamente la scuola e va a Sidney alla ricerca del successo. “Non ho finito il liceo: ci volevano due ore per andare e due ore per tornare a scuola. Cosi ho mollato e mi sono rivolta ad una agenzia di pubblicità.”
Viene subito soprannominata “La principessa” e comincia con la pubblicità di una marca di gomme da masticare giapponese. Nella pubblicità, pubblicità che Natalie confessa candidamente di non aver mai visto, una giovanissima Natalie indossa i panni di una “principessa dell’ananas” (!).o A 17 anni diventa una piccola diva della soap opera molto famosa nel mondo anglosassone: “Neighbours”. All’inizio il suo è un ruolo secondario, infatti i responsabili di Neighbours l’avevano scritturata solo per due settimane ma il successo del suo personaggio fa cambiare idea agli autori. Inizia un periodo ricco di soddisfazioni. Ma per Natalie è ancora troppo poco. Va a Londra e riparte da zero. Il suo personaggio, Beth, ormai l’aveva stancata: “Sono grata a quanti mi hanno consentito di fare l’attrice. Ho conosciuto tanta gente, ho potuto guadagnare molto e comprarmi i vestiti alla moda. Ma presto quel tipo di fama ha perduto il suo fascino. Due anni di quella vita e non mi riconoscevo più, ero diventata acida. Volevo indietro la mia vita privata e odiavo la gente che per strada mi chiamava Beth”..In Inghilterra le cose non vanno per nulla bene. Per sfogarsi – racconta – comincia a scrivere canzoni. “Avevo paura di fallire- confida – ma non avevo più nulla da perdere visto che avevo persino problemi persino a pagare l’affitto di casa.” Situazione disperata che probabilmente avrebbe scoraggiato chiunque. Ma non Natalie: non si lascia l’Australia- dice a se stessa- per naufragare e fare ritorno a casa con la coda tra le gambe, sconfitta. Si rimbocca le mani e continua a bussare a tutte le porte per dimostraredi essere brava, di avere talento artistico. Lei afferma che la musica l’ha sempre avuta nel sangue e che ci voleva un’esperienza di disperazione per fare uscire la forza poetica che teneva dentro di sé. Non le manca il talento, non le manca la voce, non le manca la grinta e non le manca la bellezza e allora viene notata dai discografici della Bmg Publishing. Le fanno cantare un demo della canzone “Torn” che poi sarà la canzone che la fa conoscere al grande pubblico. La performance di Natalie, fu definita “elettrificante”! Le fanno firmare subito un contratto.
Nel 1997 incide il suo primo disco, Left of the Middle- e vende più di sei milioni di copie. Il singolo Torn le apre la strada. Ecco finalmente il successo che ha sempre cercato. Natalie vince il MTV Music Award per la miglior canzone dell’anno, Torn appunto, un MTV Europe Video Award, ancora un Billboard Music Award, un paio di Brit Awards, ben 9 A.R.I.A. (gli oscar della musica australiana!) Un successo impressionante che la travolge….Incomincia un periodo difficile per Natalie. La paura di non riuscire a rispettare le aspettative della gente la blocca, cade in depressione.
Un paio di canzoni per la colonna sonora di qualche film (Stigmata, Go) una canzone per beneficenza (It’s only rock and roll) una collaborazione con Tom Jones e cose del genere.
Tutto questo era un modo per evitare di affrontare il problema più grande: “la realizzazione del secondo album”.
Natalie stacca la spina, fa passare un bel po’ di tempo prima di incidere il secondo disco, White Lilies Island.
“La lavorazione di questo disco è stato come un rubinetto che gocciola lentamente- spiega Natalie – Qualche volta è stato estenuante perché non riuscivo a mettere ciò che provavo. Ci sono voluti parecchi mesi per scrivere le canzoni che mi piacevano”. Ma il risultato alla fine è splendido: “ L’isola dei gigli bianchi” rappresenta la crescita artistica della cantante italo-australiana, con testi differenti da quelli passati e contenuti “dark” che danno voce al subconscio, discostandosi volutamente dalla vecchia immagine artistica che la caratterizzava.
Anche il look da compagna di banco ginnica e sbarazzina lascia il posto a capelli lunghi e neri e a vestiti più sofisticati.
White Lilies Island è un disco intimista e senza le punte commerciali di Left of the Middle; ma rappresenta anche la vittoria di Natalie contro la paura di essere ricordata come una delle tante meteore della musica: “Sapevo di non poter ripetere l’exploit di Left of the Middle ma è stato comunque un buon successo e mi ha affrancato dalla paura di ricordata solo come quella che canta Torn, come quella che canta canzoni scritte da altri e le trasforma in successi” (Torn è stata composta da Phil Thornalley ex membro dei Cure e produttore di Natalie).
Il bisogno di sperimentare nuove strade la porta a girare il suo primo film, nel 2003 esce nelle sale “Johnny English”, una parodia dei film di James Bond, in cui Natalie recita la parte di un affascinante agente segreto che assieme a Rowan Atkinson (Mr Bean) deve salvare il mondo intero da un malvagio magnate francese interpretato da John Malkovich.
Ma la sua passione principale rimane la musica “penso di esprimere nella musica ciò che sento- dice Natalie- dunque il mio è un lavoro molto autobiografico. Non mi vergogno di dire che mi sento bella, qualcuno mi definisce addirittura divina ma riconosco di essere insicura. Oscillo sempre tra due punti estremi: la confidenza e l’insicurezza.”
Ha i suoi miti musicali e in testa ci mette gli U2: “Riescono a comunicare una spiritualità impressionante e scrivono testi di valore assoluto- dice Natalie, che confessa di portare sempre con sé una copia di Joshua Tree
Segue anche i Sundays e gli Eurythmics e vorrebbe scrivere i brani con lo stile di Tom Yoke, il cantante dei Radiohead. “Ma alla fine sono Natalie Imbruglia, con le mie insicurezze e con la continua sfida che lancio a me stessa. Proprio questo, spero piace di me alla gente. Mi presento per come sono, non mi metto su un piedistallo. Sono diventata famosa e la strada che ho percorso è aperta a tutti. Basta avere forza di volontà, grinta e talento. Se ce l’ha fatta una ragazza insicura come me…”

Michele Cinque

 

 Entra nella chat di Positano

FORUM

Lascia un messaggio nel Forum

GUESTBOOK

Lascia un Messaggio.

 MAILING LIST
Iscriviti alla nostra Newsletter riceverai aggiornamenti e novità sulle elezioni di Positano.



Inserisci l'E-mail

  
   












© 2002 - 2024 posinet.it

- Positano  -  Costiera Amalfitana   -  X info: antonino@posinet.it

Privacy • Copyright • Credits