Donatantonio, la vera storia del Klein Wien
26/09/2005 - Piano di Sorrento. Il comandante Aiello, detto Nello, Donatantonio è un vero e proprio personaggio d’altri tempi, sembra uscito da un film di Fellini o De Sica, una personalità di troppo spicco per non polarizzare l'attenzione di tutta Sorrento,soprattutto dei tour operator, albergatori e commercianti. E a proposito di film, l’ultima vicenda che lo ha portato alla ribalta della cronaca regionale e non solo, il fatto che venisse accusato dell’esistenza di tre telecamere nascoste nell’albergo, sequestrate dalla Guardia di Finanza nel luglio scorso, lo ha reso ancora più celebre e ci sono state già delle proposte per girare qualche film, con quale trama non si sa, incontri a luci rosse e clandestini? O un giallo con risvolti legati alla proprietà dell’albergo?. Lui racconta le cose con una verve insolita a dispetto degli anni, una settantina, e lo dimostra anche col suo quotidiano giro in barca.
“Dall'inizio del corrente anno si sono succedute dietro delazione di anonimi,
visite di controllo da parte di: Polizia Municipale- Vigili del Fuoco -
Siae -Ispettorato del Lavoro (tre volte) - Ufficio Igiene e Sanità,
terminando il 29 luglio con un'incursione della Finanza (ben 13 uomini) – racconta Donatantonio -, dietro una denuncia che oltre a denunciare micro telecamere nascoste in tre camere ben segnalate dal corvo, denunciava anche che il titolare del Klein
Wien lavorava in nero ed aveva dieci camere non dichiarate (numeri al lotto)
più tante altre porcherie che solo il pensiero mi da il volta stomaco. Il
resto è cronaca recente. Non vorrei che questo fosse voluto da qualche familiare che possa volere gestire la struttura al mio posto. Per saper se avessero o meno un ruolo ho offerto anche una crociera a chi volesse scoprire la talpa.”
Ma come è andata la vicenda delle telecamere? “Il 30 luglio nel rientrare in albergo alle 13.30 trovai la Guardia di Finanza – racconta Donatantonio -, queste mi dissero che volevano controllare tre stanze e la mia, non ci volle molto a scoprire che in tre televisori erano state applicate tre minitelecamere grandi quanto una caramella le quali erano in grado di trasmettere le immagini ad un ricevitore, senza bisogno di fili, da ciò operazione wireless. Nella casa del sottoscritto fu trovato un aggeggio che era in grado di riceve le immagini. Essere accusato di tali reati è grave sia per me che per l’albergo, il rischio di quattro anni di condanna e la possibilità che mi tolgano la gestione dell’albergo, ma anche il buon nome dello stesso e poi accusarmi di questo voyeurismo e assurdo. E’ uno stratagemma di chi da sempre e affetto da impotentia coendi e ricorre allo stratagemma per appagarsi sessualmente. Il comandante, vox populi, vox dei ha dormito, durante la sua lunga vita, piu sulle donne che sui materassi. “
Le telecamere, intanto, sono state dissequestrate, non vi erano i presupposti e soprattutto nessuna denuncia di eventuali vittime della privacy, la vicenda ha ancora dei contorni da definire, cerchiamo di sentire, da parte di Donatantonio, cosa è e come è nato il Klein Wein.
Ma cosa è il Klein Wein e come e nato? Situato a soli due chilometri da Sorrento l'Hotel Klein Wien gode di una meravigliosa posizione a picco sul mare.
La sala da pranzo, il bar e la grande terrazza sono interamente affacciati sul Golfo di Napoli. Il Comandante Nello è il Direttore dell'Hotel Klein Wien. Lo chiamano così perchè è stato Capitano di Vascello per molti anni, finché non ha deciso di fermarsi ed aprire questo albergo che gestisce come fosse una nave da crociera. Lo vedrete scrutare il mare con aria malinconica dal terrazzo-ponte del 5° piano e potrete accompagnarlo nelle sue uscite giornaliere con il "dragone". Se saprete adularlo vi racconterà la sua avventurosa vita attraverso i mari del mondoil Per quanto riguarda la storia del Klein Wien,questo albergo fu creato nel lontano 59 dal com.te Donatantonio da Geppino Russo,ex sindaco di Piano e da una signora austriaca,che dette il nome al neo costruito hotel,cioè 14 camere locate dai soci appena menzionati.
Quando il proprietario del fabbricato(Federico Salvatore) fu costretto a vendere l'immobile dove si trovava la pensioncina voleva la somma di 33
milioni,somma che i tre soci non avevano. Entra in ballo uno zio del com.te che diede una somma di 10 milioni,il resto della cifra fu pagata dal com.te con un mutuo ventennale.
Poiché lo zio aveva dato i 10 milioni,una somma senza la quale l'affare non
si sarebbe potuto fare gli fu data metà della proprietà.La parte restante fu dunque una somma in contanti di 6 milioni e il resto
pagato dal com.te con un muto ventennale di lire 17 milioni (pagato con gli
interessi).
Nell'anno 1961, poiché nell'atto di compera era compreso il diritto di
sopraelevazione,che sarebbe scaduto proprio tale anno, il comandante affrontò
senza quasi avere soldi questo problema e vi riuscì con una serie di
marchingegni,vale a dire:1 milione in contanti e 3 milioni a cambiali e così
via fino a raggiungere la somma di 19 milioni,pagati tutti dal comandante
Donatantonio.
Per un motivo puramente fiscale la proprietà fu intestata ad una
zia,Guardati Michela,onde evitare che in eventuale fallimento i creditori
potessero rivalersi sulla proprietà.
Per riassumere l'intera operazione costò 52 milioni,10 milioni cacciati
dallo zio e 42 milioni cacciati dal com.te!
Nel 1972,fu deciso di dividere le quote e il com.te in funzione del fatto
che lo zio aveva cacciato gli introvabili 10 milioni, nella sua infinita
bontà (stronzaggine) fece come Salomone,divise la proprietà in due parti:una
(lato A)che andò al comandante e l'altra
(lato B)che andò al cugino Donatantonio Francesco (figlio dello zio dei 10
milioni) ,cugino doppiamente cugino (perché due fratelli avevano sposato due
sorelle).
Nel frattempo il comandante comprava altre unità immobiliari arrivando a ben 60
camere.
La proprietà risulta oggi così divisa.15 camere a Donatantonio Francesco
(cugino) e 45 camere al Comandante.
Nella proprietà di Donatantonio Francesco c'è anche un piccolo
ristorante e la cucina.
Negli anni 90 (1992) il Comandante ebbe la sfortuna di perdere la bellissima
moglie francese, restando solo con l'unica figlia Stefania, la quale non era
per niente interessata a seguire le orme del padre ed infatti dopo essersi iscritta in
psicologia ed aver venduto un super attico (comprato dal comandante ed intestato a suo nome all'età di 13 anni,
si rifugiò in quel di Parigi. A quel
punto il comandante si rivolse alle 4 nipoti figlie del Donatantonio Francesco (doppiamente cugino), che all'epoca erano signorinelle e disoccupate, per cui a periodi prima l'
una e poi l'altra con funzioni di barista, ed infine le ultime due quali
segretarie. Nel frattempo anche la madre Romano Camilla moglie del
Donatantonio Francesco si era inserita nell'azienda del comandante facendo
trio con le figlie.
”Nel 2002 al mio settantesimo anno di età, onde ovviare
che in caso di decesso mia figlia Stefania avrebbe venduto tutto facendo scomparire l'azienda Klein Wien – dice Donatantonio -, ho pensato a fare una S.r.l. anche per tutelare Donatantonio Francesco e famiglia, della durata di anni nove + nove,
in cui sono il socio maggioritario 55% e le nipoti" Giuliana,
Daniela, Valeria, e Paola, più l'amatissima nipote Katja, il 45%.
Nei due anni che seguirono – continua il comandante -, mi rendevo conto che la fiducia ela benevolenza riposta nei riguardi di tali persone, era stata mal riposta,
con una diatriba per un garage costruito su un suolo di proprietà
Donatantonio Francesco e Romano Camilla, ma con soldi miei
427.000.000, e con la licenza del Klein Wien ed i miei metri cubi. Forse tutti i miei guai sono cominciati quando li ho invitati a lasciare la struttura. Purtroppo resta in piedi una S. R. L. di non facile scioglimento esistente tuttora.”
Intanto questa rimane una vicenda ancora tutta da chiarire.
Michele Cinque
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