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Don Giulio Caldiero è il nuovo Parroco di Positano
26/09/2005 - Positano. Don Giulio Caldiero sarà il parroco di Positano. Il suo nome era già nell’aria da una settimana ed è stato reso ufficiale domenica scorsa proprio da don John Jesusdan il viceparroco indiano di Positano che ha gestito la parrocchia locale per questa estate dopo la malattia e poi la morte di don Raffaele Talamo.
Don Giulio, appartenente ad una delle famiglie più importanti di Positano, è stato già parroco, più di venti anni fa, a Montepertuso, la frazione positanese che è anche sede di parrocchia, e lo ha fatto anche a Minori. Chiara la scelta: la volontà era dare a Positano un parroco positanese. Una scelta sofferta che ha visto fare molti nomi, fra i quali quello che girava maggiormente era don Michele Fusco, nipote del precedente sindaco Ottavio Fusco, predecessore di Marrone, molto più giovane di Caldiero, don Raffaele Celentano, parroco a Montepertuso e collaboratore di Talamo o anche di padre Giovanni, il prete indiano che ora dopo nove anni lascerà la parrocchia di Positano per quella di Furore.
Un paese diviso da due sentimenti, dalla felicità di avere finalmente un parroco dopo due mesi di incertezze e dal fatto che sia positanese, mentre dall’altra parte c’è chi è rimasto male per la partenza di padre Giovanni al quale si erano affezionati
“Don Giovanni ci è stato vicino con grande amore e disponibilità, vorremmo che rimanesse – dicono alcuni fedeli -, credo che non ci sarebbe stato comunque niente di male avere un parroco straniero per una località internazionale come Positano, comunque era molto utile, sia ai locali con la sua enorme disponibilità e dolcezza, sia per gli stranieri che potevano, con le sue messe in inglese, avere la possibilità di pregare nella loro lingua.”
Sulla scelta di don Giulio si dice di tutto, di un intervento del vescovo positanese Mandara e di una scelta che rompe col passato rispetto alla gestione di don Raffaele Talamo, di una scelta che risulta più vicina all’amministrazione rispetto all’altra di Fusco, che comunque ha un ruolo prestigioso presso il Vescovo, ma è probabile avesse voluto un ritorno a Positano, in ogni caso era prevalente l’intenzione di avere un parroco positanese, ma in molti c’era attaccamento al prete indiano che è stato vicino a tutti per tanti anni.
Un sentimento espresso anche da un gruppo di attivi collaboratori della parrocchia con una lettera al Vescovo. “Abbiamo semplicemente interpretato la volontà di don Raffaele Talamo, ci eravamo adattati a don Giovanni e aveva un ruolo per un paese internazionale come Positano con le sue messe in inglese e l’assistenza ai turisti – dice Antonio -, i giovani forse volevano don Michele, una sua nomina non poteva essere interpretata come contraria all’attuale amministrazione, non c’entra niente il fatto che lui avesse due zii sindaci. Nessuna critica al Vescovo o altro, abbiamo solo voluto eprimergli il sogno di don Raffaele, fare parroco don Raffaele Celentano a Positano e padre Giovanni a Montepertuso che in questo modo poteva collaborare con lui.”
“Andrò dove hanno deciso – dice don Giovanni -, sono nelle mani del Signore. Ci sono ancora alcune cose da fare qui lasciate in sospeso con don Raffaele, ma col cuore non me ne andrò da qui.”
Michele Cinque
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