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Cinque anni di lavoro distrutti in una notte…
Positano 04/10/2005 - Cenere e rabbia… questo è quello che rimane del lavoro paziente e accurato di un ragazzo che 5 anni fa, ha raccolto forze ed i pochi soldi a disposizione per avviare un’attività, quella di restauratore spinto dal desiderio di una passione ormai riservata a pochi ed ora si ritrova con un pugno di cenere fra le mani.
Catastrofico l’incendio, catastrofiche le conseguenze…. non è rimasto più nulla, di tanti sacrifici e tanto tempo trascorso a lavorare e ad investire i soldi guadagnati nell’acquisto di attrezzature e materiali per poter andare avanti. Nulla, più nulla!
Non bastano ora le parole per rendere l’angoscia provata in quel momento e il buio che mi ha offuscato gli occhi in un attimo alla notizia dell’accaduto: “Si sta incendiando il deposito di tuo fratello”.
La corsa rovinosa su per le scale per raggiungere il posto in pochi minuti, erano le h.23:45 di sabato 1° Ottobre ed il fuoco aveva ormai avvolto il deposito portando il suo calore e le sue fiamme verso il cielo… sono rimasta impietrita a guardare, mentre l’incendio avvolgeva i sacrifici di una vita!
La squadra del servizio di protezione civile di Positano, giunta per prima sul posto, ha esaurito la sua riserva idrica in pochi minuti e i vigili del fuoco di Maiori sono arrivati in zona dopo 45 minuti dall’allarme… causa la distanza dal luogo dell’accaduto ed il percorso poco agevole.
Non sono valsi a nulla i miei suggerimenti di occludere un’apertura secondaria di aerazione del locale che a mio avviso creava un camino di alimentazione all’incendio apportando ancora comburente (aria) al fuoco e ha consentito il propagarsi delle fiamme lungo tutto il locale, il personale di pronto intervento sa cosa fare…. Mi è stato detto!
Non mi è stato concesso di assistere alla redazione del rapporto perché nel locale non si poteva entrare senza i mezzi di protezione adeguati, dunque per conoscere il parere sulle cause dell’incendio la squadra dei vigili del fuoco non ci ha fornito indicazioni e bisogna attendere di ricevere il rapporto di intervento.
Intanto ci siamo attivati per cercare di capire le cause di un evento così disastroso:
dalle prime testimonianze risulta che siamo passate persone d’avanti al locale alle h.23:30 e non avevano avuto nessuna avvisaglia della propagazione del fuoco, tipo puzza di fumo o presenza di piccoli focolai che potevano essere facilmente visti dall’esterno, ma appena 10 minuti dopo è scattato il primo allarme. Gli esperti dicono che un incendio da corto circuito prima di raggiungere il punto di non ritorno e quindi, propagarsi fino al completo esaurimento del prodotto della combustione, impiega dai 15 ai 20 minuti. Tale tempo risulta, evidentemente, non trascorso e tra l’altro siamo sicuri di aver spento l’interruttore generale prima di lasciare il locale alle h.16:00 del giorno dell’accaduto. Cosa pensare?
Può esistere una persona in un posto così piccolo come Positano, dove ci conosciamo tutti, che sia stata capace di fare una cosa del genere? E’ stata solo “una bravata” di qualcuno che cercava di destare spavento ed ha creato una catastrofe?
Ora non ci resta che effettuare sopralluoghi attraverso la consulenza di esperti del settore, anche su indicazione della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco della Campania ed accertare cosa è realmente accaduto quella notte.
Giusy Mandara
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